mercoledì 29 settembre 2010

Cervia: pineta, il muro da abbattere?

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Il blog "deve smaltire" la coda degli interventi che sono arrivati in merito alla variante sul ricettivo. Grande partecipazione. Si respira aria nuova! Il blog si scusa invece per non essere riuscito a rispondere a tutte le segnalazioni pervenute, che vengono però lette sempre con attenzione. Grazie davvero e continuate a scrivere!

Variante al ricettivo. Migliorare il turismo, consumando territorio e cementificandolo. Nell'impianto urbanistico noto come "città giardino". Idea curiosa e riproposta da PD e IDV. Meglio: dai funzionari di partito. Aspirano con questa legislatura a passare agli annali. Ce la faranno.

Mi scrive LaVoceRomagnola, che mi invia un interessante contributo sempre in merito alla Variante al Ricettivo di Cervia.

"La parola d’ordine" - afferma - "per far dimenticare la disattesa promessa elettorale “meno cemento” è destagionalizzare. L’obiettivo è raggiungibile solo attraverso, secondo queste menti illuminate, l’aumento della qualità dei servizi degli alberghi. Detta così suona molto bene ma non significa nulla.
Chi potrebbe mai essere contrario all’allungamento della stagione o al rinnovamento delle strutture ricettive alberghiere?

Cervia non ha un clima adatto per allungare la stagione, non siamo in Costa Azzurra;
Cervia non ha nemmeno un patrimonio storico ed artistico paragonabile ad una città d’arte, quindi il jolly da giocare, a mio modesto avviso credo sia quello in linea con un turismo amante dello sport e della natura.

Una perla nel deserto della costa romagnola andrebbe sfruttata in tale direzione e non certo seguendo il pensiero di un “dinosauro” che ragiona ancora come 50 anni fa.

Migliorare, ristrutturare, riqualificare il proprio albergo è, credo un passaggio importante per poter rimanere concorrenziali ed al passo coi tempi ma l’aumento del 20% delle superfici edificabili per chi trasferisce un albergo accorpandolo ad un altro; il 15% d’aumento per chi demolisce una struttura e la ricostruisce completamente; un premio del 30% invece per chi interviene su due superfici confinanti, non è riqualificare ma cementificare.

L'idea di portare a 25 i metri l’altezza delle strutture alberghiere di un paese con un patrimonio naturale unico nel suo genere e soprattutto l’ultimo rimasto sulla costa romagnola, è a mio avviso un idea folle.

Se tutto ciò accadrà tra 10-15 anni Cervia e Milano Marittima saranno identiche al resto della riviera adriatica. Chi sarà disposto a pagare centinaia di euro per un hotel lussuoso di una località anonima? Questi funzionarietti di partito credono davvero di poter portare turisti a Cervia nei mesi di novembre o febbraio solo perche hanno strutture alberghiere adeguate ad un turismo d’elite? Basteranno una palestra più grande, una sala congressi in più, la piscina coperta, il doppio ascensore, ed una serie di terrazzi modello Star Trek per ottenere la tanto acclamata destagionalizzazione?"


Quì l'articolo completo.

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