giovedì 29 ottobre 2009

Morti bianche ed infortuni sul lavoro, una questione culturale


Mi scrive LaVoceRomagnola, che mi invia una circostanziata riflessione sul problema della sicurezza sui luoghi di lavoro.
I numeri relativi alle morti bianche e agli infortuni sul lavoro sono impressionanti. Quei numeri rappresentano altrettante situazioni familiari strazianti. Per capire è sufficiente guardare questo servizio del TG5 , che, tra l'altro, ha mostrato proprio una parte del video realizzato da LaVoceRomagnola. Una "strage" che purtroppo va letta anche come una questione di scarsa cultura della sicurezza. Volentieri pubblico.

"Gli incidenti sul posto di lavoro continuano a rimanere purtroppo un argomento d’attualità. Negli ultimi 5 anni infatti i morti sul lavoro in Italia sono stati 7 mila, quasi 200 mila invalidità permanenti tra i 5 milioni di infortuni. Il rapporto nazionale 2008 redatto dall’Inail inerente agli infortuni ed alle morti sul luogo di lavoro presenta numeri da brividi : 1.120 incidenti mortali e 874.940 infortuni denunciati. Oltre il 61% degli infortuni è concentrato nel Nord industrializzato: in particolare Lombardia (150mila casi), Emilia Romagna (124mila casi) e Veneto (104mila casi) assommano oltre il 43% del denunciato nel Paese. L’Umbria si conferma al primo posto per indice di frequenza infortunistica, seguita da Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Gli infortuni occorsi a lavoratori stranieri sono stati 143mila (+2% rispetto al 2007); i lavoratori stranieri hanno un’incidenza infortunistica più elevata rispetto a quella degli italiani (44 infortuni denunciati ogni 1.000 occupati contro 39). I settori più rischiosi sono la lavorazione dei metalli, l'agricoltura, la lavorazione dei materiali per l'edilizia, la lavorazione del legno, le costruzioni, l'estrazione di minerali. In edilizia la causa maggiore d’incidenti è causata dalla caduta dall’alto. Il punto cruciale rimane senza dubbio quello educativo, con una più solida cultura della sicurezza molti incidenti potrebbero essere evitati. Il video qui sopra dimostra che troppo spesso, il mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza personali più elementari è spesso una questione culturale. Le immagini mostrano alcuni operai durante le operazioni di montaggio di un capannone prefabbricato; nessuno di loro indossa il casco protettivo, uno poi calza stivali gialli di gomma, ma ancora più grave è il fatto che nonostante svolgano un lavoro a parecchi metri dal suolo senza alcuna protezione (parapetti) nessuno di loro utilizza imbragature e ponti mobili a cui legarsi. Durante poi le operazioni di assemblaggi gli stessi operai svolgono altre mansioni sostando sotto le lastre di cemento dal peso di svariate tonnellate mettendo così in serio pericolo la loro incolumità. Cosa succederebbe se malauguratamente la lastra si sganciasse? Se si rompessero i cavi o se chi manovra la gru commettesse un errore umano? Durante le videoriprese il responsabile della sicurezza che da terra coordinava la posa delle lastre mi si è avvicinato chiedendomi: Chi sei? Cosa fotografi? Mi allontano per qualche minuto ma al mio ritorno ecco saltar fuori come un coniglio dal cilindro i dispositivi di sicurezza personale. I due addetti al posizionamento delle lastre a oltre dieci metri da terra ora indossano le imbragature legate a ponti mobili; uno di essi poi ha anche rimediato un casco protettivo, per quanto riguarda le calzature antinfortunistiche perdurano purtroppo gli stivali di gomma gialli da lumache. Il lavoro prosegue esattamente come in precedenza, senza intoppi ma con le misure prese, questi uomini hanno aumentano certamente le probabilità a fine giornata di ritornare a casa dalle proprie famiglie. Ci voleva tanto?"

lunedì 26 ottobre 2009

"Parole Civili": 1° Assemblea autoconvocata IDV Emilia Romagna


"L’Italia dei Valori è oggi due partiti: quello delle candidature per le Europee, con schiacciante preponderanza della società civile, e quello dei mini-potentati locali, di origine e deriva partitocratica. Per diventare la principale forza di opposizione, obiettivo ormai necessario, l’Idv deve realizzare un rinnovamento radicale che porti alla sua rifondazione."
Questo un'estratto dall'articolo di Paolo Flores d’Arcais / Luigi De Magistris dal titolo "L’Italia dei valori, partito uno e bino" riportato sull'ultimo numero di Micromega.

Che la situazione dell'Italia dei Valori non sia proprio chiara, lo si comprende anche facendo una rapida ricerca in rete.

Il problema che viene denunciato da più parti è sempro lo stesso: poca trasparenza e democrazia ridotta ai minimi termini.

Una delle ultime denunce è di Francesca Tomasini, che si è dimessa da consigliere comunale di Maniago in provincia di Pordenone per i problemi che espone con chiarezza nel video pubblicato su YouTube.

Anche in Provincia di Ravenna la situazione pare non essere differente, leggendo ad esempio il blog di Alessandro Grazioli di Faenza nel suo recente post "Di un sogno politico infranto. Lettera aperta a Antonio di Pietro e Luigi De Magistris". Afferma che un gruppo di persone dell'IDV di Faenza ha lavorato per "stilare un programma chiaro, che avesse come base quello dei comuni a cinque stelle, arricchito dai contributi di tutti coloro che si riconoscessero nei valori dell’IDV: giustizia, trasparenza, buonsenso."

Dopo tanto impegno e passione politica, continua Grazioli, "da Ravenna, il rappresentante provinciale, Gabriele Rossi, che, sinceramente, dopo un’oscura vicenda legata a una poltrona in una holding ravennate a cui è stato COSTRETTO a rinunciare, non gode certo di una estrema credibilità, ha messo uno stop.
In pratica ha chiesto al nostro gruppo di appiattirsi sul candidato proposto dal PD. Ma la faccenda assume connotati grotteschi quando, ieri sera, lo stesso si è presentato, scortato, mi si consenta il termine, da due giovani “mastini”, alla riunione dei simpatizzanti e iscritti IDV.
In quella sede, nonostante l’ovvia contrarietà di TUTTI i presenti, i tre hanno portato avanti discorsi fatti di numeri e ragionamenti biecamente di convenienza politica, DISTANTI MILLE ANNI LUCE dallo spirito che, almeno a parole, anima il vostro partito.
Questi personaggi, usciti da un teatrino della prima repubblica, o, ancora peggio, emuli Mastelliani, hanno di fatto commissariato l’IDV faentina: molte tessere sono volate sul tavolo e molte richieste di tesseramento son rientrate nelle tasche."
Ora secondo un nuovo post dello stesso autore, pare che la situazione sia cambiata, anche se precisa "nulla è risolto ancora".

Anche a Cervia la situazione non è delle migliori posto che vi sono dettagliati rapporti di iscritti su questioni di mancata trasparenza e rispetto delle basilari regole democratiche proprio nella gestione della sezione cervese inviati all'Organo di Garanzia Regionale da oltre 6 mesi, a cui non è stata ancora data alcuna risposta.

Nel frattempo il 1 novembre si terrà a Bologna, nella sala del Baraccano in via Santo Stefano 119, la I° Assemblea regionale autoconvocata dagli iscritti IDV dove gli iscritti potranno parlare in libertà.

lunedì 19 ottobre 2009

Cervia: firma online la petizione

Clicca per firmare online
Il problema della cementificazione e del consumo di territorio non è di destra, di sinistra o di centro: è semplicemente dei cittadini. Tutti.

Il blog CerviaParla insieme al comitato apartitico "Sinistra per Cervia" hanno promosso la prima petizione a tutela dell'ambiente e del territorio contro gli eccessi della cementificazione nel comune di Cervia dove si precisa infatti che i cittadini che firmano non sono uniti da una comune appartenenza politica, ma dalla preoccupazione, che negli ultimi anni hanno vissuto e stanno vivendo per l’espansione delle aree urbanizzate nel nostro comune.

Ogni sabato mattina stiamo organizzando i banchetti di raccolta delle firme. Molti cittadini hanno capito la serietà dell'iniziativa e hanno risposto. Abbiamo raccolto già centinaia di firme con una media di 1 ogni minuto circa.

E' un modo concreto di iniziare a fare il proprio dovere di liberi cittadini partendo dal basso.

In aggiunta ai banchetti, il blog ha sviluppato e pubblicato un modulo web per la raccolta firme online per chi non ha il tempo o la possibilità di recarsi ai punti di raccolta firme. E' molto semplice da usare: è sufficiente inserire nome e cognome, comune di residenza e indirizzo email valido. La mail è necessaria per la validazione dei dati, ma non verrà in nessun modo comunicata a terzi o pubblicata. Anche gli altri dati non verranno pubblicati sulla rete internet.
Possono firmare la petizione anche i non residenti, che hanno a cuore il territorio di Cervia, indicando semplicemente il proprio comune di residenza.

FIRMA ONLINE
Il silenzio è assenso.

ARTICOLI SULLA PETIZIONE
Dicono della petizione

Petizione popolare a tutela della città giardino (contro la cementificazione)

Raccolta firme per la petizione

Un esempio di come sta cambiando il territorio: guarda il video…

giovedì 15 ottobre 2009

Cervia: dove sono i conti dei cittadini?

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Il blog nel 2008 aveva sottolineato che non erano stati pubblicati online i rendiconti di gestione (in altri termini il consuntivo) relativi agli anni 2004, 2005, 2006 e 2007.

Dopo tre post (con particolare attenzione al secondo)
I bilanci online del Comune di Cervia (1 nov 2008),
Cervia: Diritto d'informazione dei cittadini (24 feb 2009) (*),
Cervia: Bilanci Comunali (16 apr 2009),
oltre alla richiesta formale di ottenere copia dei bilanci, l'Amministrazione Comunale aveva provveduto a pubblicare - nell'apposita sezione web accessibile direttamente dalla home page del sito internet ufficiale del Comune - una sintesi dei bilanci.

Il problema però non sembra definitivamente risolto.

Dove è il rendiconto di gestione 2008 online del Comune di Cervia?

Scorrendo l'elenco dei bilanci pubblicati nell'apposita sezione del sito ufficiale del comune, manca all'appello proprio il rendiconto di gestione (in altri termini il consuntivo) relativo al 2008, approvato in via definitiva dal Consiglio Comunale già da mesi.

In un periodo dove l'amministrazione comunale sta vendendo una consistente parte di beni comunali, cioè in sostanza dei cittadini, sarebbe quantomeno opportuno che le informazioni relative ai bilanci fossero, come per gli anni precedenti, pubblicate online e quindi di facile consultazione da parte dei cittadini.

Il blog ha segnalato telefonicamente agli uffici del Comune la mancanza e ha richiesto di avere copia integrale del Rendiconto della Gestione 2008 e della Relazione illustrativa della Giunta. I dipendenti del Comune sono stati assolutamente cortesi.

Più che altro sarebbe interessante avere una risposta da parte dei responsabili politici dell'Amministrazione Comunale sui motivi dei continui, quantomeno, ritardi.

Nel frattempo aspettiamo di vederli pubblicati al più presto.

lunedì 12 ottobre 2009

Ravenna: polpette avvelenate


Samantha Comizzoli, presidente dell'associazione L'Occhio Verde e Ravenna Punto a Capo, mi invia il seguente comunicato stampa, che pubblico volentieri:

"Oggi (ndr 9/10/2009) da una lettera della Signora Serena pubblicata sul “Resto del Carlino” apprendiamo nuovamente della triste realtà che si propone ogni anno in questo periodo fra Madonna dell’Albero e S.Bartolo: le polpette avvelenate che uccidono i nostri amici più fedeli.

Ogni anno, infatti, questa storia si ripropone, questo REATO si ripropone con l’indifferenza di tutti….tutti tranne i cani che muoiono sofferenti e i loro padroni disperati ed impotenti davanti alla veloce morte.

In passato cercammo di informare persone che portano a passeggiare i loro cani in quella zona. Speriamo che con questo comunicato stampa e con lo scritto della signora, non solo si riesca ad allertare un maggior numero di persone, ma che qualcuno inizi ad indagare su questi reati. Uccidere è un reato, e in questo caso sulla polpetta non vi è l’indirizzo del destinatario, potrebbe toccarla o ingerirla chiunque, cani o persone.

Ad ogni reato segue un preciso Articolo del Codice Penale, questo vorremmo ricordarlo al “boia” di animali della zona.

Le associazioni L’Occhio Verde e Ravenna Punto a Capo chiedono alle forze dell’Ordine di intervenire e fermare la mano assassina, che infrange le leggi di questo Stato.

Porgiamo un abbraccio alla signora Serena e a tutti coloro che in questi anni hanno perso i loro amici in questo modo.
Associazioni L’Occhio Verde e Ravenna Punto a Capo"

giovedì 8 ottobre 2009

Nella rete del privato


Il blog riceve e pubblica un interessantissimo approfondimento di Rita Liverani in merito alla vicenda della privatizzazione delle reti del gas. Le conclusioni finali devono fare riflettere.

"La privatizzazione delle reti pubbliche è una questione molto seria, l'opposizione a questa scelta da parte di coloro che hanno a cuore il bene pubblico non dovrebbe mai essere oggetto di mediazione: per principio.

La tragedia non è l'affidamento in house, ma la gestione privatistica di certi servizi a prescindere da come questo avviene, per non parlare della sciagurata decisione di trasferire la proprietà delle RETI in mano ai privati.

E' una grande schiocchezza credere nella missione salvifica e garantista delle gare d'appalto: pensare che la pubblica amministrazione possa essere al riparo da sistemi opachi e clientelari grazie al ricorso alle aste pubbliche, è davvero ingenuo.

Se anche tutto avvenisse in modo moralmente ineccepibile, è giusto sapere che tutta la legislazione comunitaria in materia di appalti è tarata in difesa del mercato e della concorrenza e non certo a tutela dei cittadini e dei loro diritti ad avere opere o servizi di qualità, in tempi ragionelvoli, a prezzi equi e (cosa a cui nessuno mai pensa), senza lo sfruttamento del lavoro. In questo senso, il "prestatore d'opera" e "l'utilizzatore finale" contano meno di zero. Basta leggersi il Codice degli appalti, (la Bibbia di ogni ligio funzionario), per capire la filosofia che l'ispira.

La società civile ha oggi un grande problema e questo problema non è dato dal fatto che la P.A. affida la gestione dei servizi in house invece che ricorrere a gare pubbliche, ma dal fatto che affida ai privati la gestione di servizi essenziali. Comunque ciò avvenga.

Trasferire ai privati la proprietà delle RETI è poi una proposta semplicemente irricevibile.

La conclusione è molto semplice: fino a che punto siamo disposti ad accettare che la gestione del patrimonio comune (naturale, culturale e sociale) sia affidata a chi esalta le virtù della gestione privatistica e aziendalistica? Fino a quando le valutazioni economiche costituiranno l'unico elemento della scelta pubblica? In sintesi, fino a quando saremo disposti a cedere diritti in cambio di servizi? "

martedì 6 ottobre 2009

Cervia: Raccolta firme per la petizione contro la cementificazione

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Sabato mattina è ripresa, dopo la pausa estiva, la raccolta firme per la petizione a tutela del concetto urbanistico di "città giardino" promossa da questo blog e dal Comitato "Sinistra per Cervia", che si sono uniti per questa iniziativa.

E' la prima petizione contro gli eccessi della cementificazione a Cervia. E' apartitica. Cittadini per i cittadini e viceversa. Il risultato non cambia. E' un modo di intendere la politica non a senso unico. Il contrario di quella che sembra essere la politica dei partiti di oggi.

La partecipazione dei cittadini è stata energica: in media, una firma raccolta ogni minuto e mezzo circa. Grazie davvero, state ripagando le energie impiegate.

L'aspetto più importante rimane però non tanto l'aspetto quantitativo, che comunque in una democrazia ha il suo fondamentale valore, ma l'aspetto qualitativo delle tante considerazioni di liberi cittadini, che vi è stata occasione di ascoltare.

Tanti, tantissimi cittadini dimostrano buon senso, talvolta saggezza, e parlano proiettandosi nel futuro con idee e proposte. La percezione è che buona parte dei cittadini non sia contro i partiti, sembra essere semplicemente più avanti.

Siamo tutti realisti della situazione attuale, ma questo ci trasmette fiducia per il futuro.

E' lo spirito di questa petizione: le energie impiegate vogliamo che vadano - ponendo dei paletti dettati dal buon senso - in senso propositivo, per un futuro dei cittadini. Il nostro futuro.

Firma anche tu!
Se non puoi passare ai banchetti che verranno organizzati di sabato e verranno segnalati nella sezione "CerviaParla.it on Twitter", puoi firmare anche online. (i dati personali non verranno pubblicati sulla rete internet)

100% liberi cittadini. Passaparola.

Leggi il testo completo della petizione
Qui il testo della petizione contro la cementificazione.

giovedì 1 ottobre 2009

Gioacchino Genchi e Benny Calasanzio Borsellino su Teleromagna


Mi scrive Samantha Comizzoli dell'Associazione "Ravenna Punto a Capo" per comunicare che sabato 3 ottobre sul canale di Teleromagna - visibile anche on line - andrà in onda una puntata della trasmissione "30 minuti" con Gioacchino Genchi e Benny Calasanzio Borsellino.

Gli interventi - assicurano gli organizzatori dell'incontro dello scorso 24 settembre - sono importantissimi e le dichiarazioni per Ravenna e per la lotta alla mafia sono intense e "da non perdere".

Orari: 8,00 13,14 e 18,00, salvo cambiamenti nel palinsesto.
Anche on line sarà visibile solo in questi orari.