martedì 25 settembre 2012

Fondi IDV: cene e convegni "fantasma"?

La notizia è tutt'altro che leggera e ha già fatto il giro della regione. La novità è che più le indagini vanno avanti e più la questione diventa inquietante per le nuove notizie che emergono.

Ma andiamo con ordine. Esponente IDV indagato per peculato. L’ipotesi, secondo quanto si legge dalla stampa, è che siano stati usati una parte dei soldi del gruppo consiliare Idv — che in tutto sono circa 180mila euro l’anno, divisi nelle voci «personale» e «attività politica», cifra da cui sono esclusi i rimborsi per le missioni fuori città — per faccende personali.

Cene e convegni "fantasma"? Come venivano usati i soldi pubblici in regione? Lo appurerà il pm Antonella Scandellari, che ha iscritto nel registro degli indagati Paolo Nanni. Attualmente consigliere provinciale IDV, ha rappresentato il partito di Di Pietro alla Regione Emilia-Romagna per cinque anni.

"Ci sono ricevute - si legge sul Corriere di Bologna - che raccontano di un Paolo Nanni con il dono dell’ubiquità: di cene in ristoranti lontani chilometri, addirittura in comuni diversi, a cui avrebbe preso parte contemporaneamente."

E ci sarebbero anche "convegni che il rappresentante dell'IDV - prosegue il quotidiano - avrebbe finto di organizzare per giustificare alcune uscite. A quanto pare, almeno in un caso, la Finanza avrebbe trovato conferme a queste accuse. Si tratta di un dibattito al quale avrebbero dovuto partecipare Nanni e altre persone e per il quale il consigliere aveva attestato di aver affittato una sala: ebbene, i relatori (citati anche in un volantino che pubblicizzava l’evento) hanno affermato di non aver mai preso parte a quel dibattito. Di più: di non conoscerne proprio l’esistenza."

Ma ad aggravare la situazione è la notizia di ieri: quando la Finanza è arrivata in Regione le carte del gruppo regionale dell'IDV nel mandato 2005-2010 non erano nell'ufficio di presidenza dell'assemblea regionale. Un ritardo di oltre due anni per depositare come previsto dai regolamenti.
Ma come vengono spesi i soldi pubblici? Quelli dei cittadini?


Fondi Idv, ora spuntano cene simultanee e convegni fantasma

Cene e convegni «fantasma» Le carte che inguaiano Nanni

Le carte delle spese di Nanni arrivate solo dopo la Finanza




domenica 16 settembre 2012

Legambiente Cervia: da oggi si può firmare la petizione online


Legambiente Cervia ha inaugurato il nuovo sito. Oltre alle informazioni e alla documentazione relativa all'attività di Legambiente a Cervia, è stata pubblicata, come annunciato nei giorni precedenti, la piattaforma web che permette di firmare la petizione online contro l'ulteriore grattacielo a Milano Marittima.

"Abbiamo dovuto stringere i tempi al massimo" - afferma Marino Previtera, presidente di Legambiente Cervia - "in quanto abbiamo ricevuto numerose richieste da parte di cittadini che volevano firmare la petizione e chiedevano come era possibile farlo online. E questo chiaramente ci ha fatto molto piacere; sicuramente il modo migliore per ripagarci dell'impegno e del tempo che ci mettiamo."

Da oggi quindi è possibile "firmare" la petizione online collegandosi sul sito di Legambiente Cervia.

Firma online la petizione contro l'ulteriore grattacielo di Mi.Ma.



giovedì 6 settembre 2012

Legambiente: petizione contro il nuovo grattacielo di Mi.Ma.



Legambiente Cervia-Milano Marittima ha predisposto una petizione per dire no all’ulteriore grattacielo di Milano Marittima. E’ la prima delle iniziative annunciate nella campagna ambientale “Amo Cervia, naturalmente”.
A giorni vi sarà la possibilità di sottoscrivere la petizione anche online sul sito www.legambientecervia.it
Non si è voluto dare alcun giudizio soggettivo se il progetto piace o non piace, se è bello o brutto. Si sono individuati invece 30 motivi concreti per essere a favore della città giardino e di conseguenza contro un altro inutile e dannoso grattacielo.


PETIZIONE POPOLARE A FAVORE DELLA CITTA’ GIARDINO
ADOTTA IL CANALINO DI MI.MA.

Un gesto simbolico, ma anche concreto, per dire no ad un inutile grattacielo e all’eccesso del cemento

Siamo cittadini che amano Cervia. Siamo residenti, turisti o proprietari di seconde case. Non ci unisce un comune pensiero politico, ma semplicemente la nostra attenzione per l’ambiente, oltre alla volontà di non vedere consumare ancora a Cervia quella che può essere considerata anche vera e propria “materia prima ambientale” capace di attirare un turismo di qualità. Siamo contrari in particolare alla costruzione di un ulteriore grattacielo a Cervia-Milano Marittima nell’area del Canalino per i motivi sottoelencati, tra i quali non figurano volutamente quelli attinenti a valutazioni soggettive di bello o brutto. Facciamo appello all’amministrazione comunale di fermare questo dannoso progetto e di riaprire la conferenza di pianificazione urbanistica di cui al nuovo Piano Strutturale Comunale (PSC) con la partecipazione della cittadinanza, delle associazioni e degli enti competenti. Facciamo appello agli enti territoriali sovraordinati di intervenire, secondo le competenze attribuite dalla legge e dai regolamenti, per approfondire, chiarire ed eventualmente, ove se ne riscontrasse il caso, fermare progetti non allineati con i principi disposti da norme, regolamenti e piani territoriali sovraordinati.
Noi Cervia l’amiamo da sempre, naturalmente e soprattutto senza volerne consumare il patrimonio ambientale.


30 motivi per dire no al nuovo grattacielo di Milano Marittima:
  • 1) il nuovo grattacielo risulterebbe fortemente impattante da un punto di vista paesaggistico, sia per lo skyline che per le dimensioni sproporzionate rispetto alla struttura urbanistica di città-giardino;
  • 2) la costruzione non s’inserirebbe da un punto di vista paesaggistico per l’impatto ambientale; infatti la costruzione tipo scoglio eroso dal vento non ha niente a che vedere con il paesaggio naturale locale originariamente fatto di spiagge, dune e pinete e non certo di scogliere;
  • 3) il grattacielo verrebbe inserito in un punto già congestionato di Milano Marittima alimentando inoltre ulteriori situazioni di sovrapposizione e conflitto fra le diverse funzioni turistiche e residenziali;
  • 4) il nuovo grattacielo creerebbe problemi di ombra sulla spiaggia;
  • 5) l’area è da tutelare da un punto di vista paesaggistico perché si tratta di un importante varco che segna un carattere di positiva discontinuità rispetto alla cortina di edifici presenti lungo la costa;
  • 6) l’area richiede specifiche misure di tutela ambientale; il canalino di Milano Marittima infatti alimenta le Saline di Cervia: il tipo di circolazione idrica - per la collocazione presso strade di viabilità intensa ed alcune scelte di gestione - rendono anche “questo ambiente piuttosto labile, e bisognoso di specifiche indagini e di adeguate misure di protezione e prevenzione” (Quadro Conoscitivo del PSC nel fascicolo “Suolo e Sottosuolo”, pag.78);
  • 7) l’area ha, ai sensi anche dell’art.2.4 del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Ravenna (PTCP) una tutela paesaggistica specifica posto che proprio tra i principali elementi caratterizzanti l’Unità di Paesaggio n.7 “Costa del Sud” sotto la voce “Rete idrografica” viene indicato proprio il “Canale del Pino o Canalino di Milano Marittima”;
  • 8) l’area non può in ogni caso essere edificata in quanto non rientra nella previsione dell’art.3.14 lettera d): non risulta essere un’area libera interclusa avente carattere di continuità con superficie superiore a 8.000 mq: si tratta invece di quattro aree distinte non solo fisicamente con recinzioni ed alcuni fabbricati già esistenti, ma anche per funzioni e per gestioni differenti, tra l’altro separate anche dal Canale del Pino, che rientra nel perimetro del Parco Regionale Delta del Po;
  • 9) l’area rappresenta l’ultimo vero corridoio verde esistente a Milano Marittima, che collega l’arenile con la pineta di Milano Marittima arrivando addirittura sino alle Saline di Cervia;
  • 10) l’area si trova vicinissima ad uno dei due grattacieli di Milano Marittima e quindi risulta avere già un carico urbanistico elevatissimo;
  • 11) con il progetto sostenuto dall’amministrazione comunale si andrebbero a perdere delle aree che sono per lo più già destinate ad attività sportive e ricreative ed hanno già una insostituibile funzione strategica per la piena fruizione turistica della spiaggia: sono già infatti consolidate attività complementari non sovrapponibili;
  • 12) da un punto di vista funzionale, si tratterebbe di una costruzione priva di originalità e che non presenterebbe apprezzabili caratteristiche innovative: a Milano Marittima esistono già due grattacieli ad uso residenziale;
  • 13) la costruzione di un ulteriore grattacielo, in un area già pienamente urbanizzata, rappresenterebbe un ulteriore consumo di “materia prima ambientale” indispensabile invece per mantenere ed incrementare un sistema turistico di qualità;
  • 14) la costruzione di un nuovo grattacielo così vicino all’altro già esistente creerebbe, con buona probabilità, vortici d’aria tra le due costruzioni;
  • 15) il progetto relativo alla 1° traversa sarebbe controproducente per il commercio ed i servizi turistici già esistenti perché allungherebbe, se non addirittura sposterebbe, il polo commerciale verso il lungomare con dispersione e possibile perdita della massa critica turistica nelle ampie zone commerciali già esistenti nel centro di Milano Marittima;
  • 16) l’area in questione presenta documentate criticità per consistente intrusione salina (cuneo salino);
  • 17) l’area in questione andrebbe considerata (e possibilmente incrementata) quale - come viene definita dai tecnici - superficie di ricarica naturale dell’acquifero per contrastare l’avanzamento del cuneo salino;
  • 18) l’area presenta comprovati problemi di ingressione marina: anche nel quadro conoscitivo del Psc si afferma che “le vie preferenziali dell’ingressione marina (a causa delle mareggiate) sono i due canali principali di sbocco al mare: il Canale del Pino e il Porto Canale di Cervia.”;
  • 19) l’area è localizzata a Milano Marittima, dove gli ultimi dati disponibili sulla subsidenza attestano punte di 1,3cm/anno di sprofondamento del suolo con un aumento rispetto alle misurazioni precedenti;
  • 20) la costruzione di circa 200 nuovi alloggi creerebbe problemi di sostenibilità turistica (acqua potabile, fognature, depuratore, numero posti letto in rapporto alla superficie della spiaggia);
  • 21) la nuova costruzione appare decisamente incompatibile per l’adiacenza al Parco Regionale Delta del Po;
  • 22) si tratterebbe di un’operazione contraria addirittura alle nuove tendenze urbanistiche presenti anche sulla parte più urbanizzata della costa dell’Emilia Romagna: anche il Comune di Rimini, ad esempio, nel loro Piano Strutturale Comunale ha annunciato di volere imboccare sulla costa “la strada della de-densificazione e della de-localizzazione”;
  • 23) il progetto sostenuto dall’amministrazione comunale crea quantomeno confusione d’immagine alla località, con possibili ritorni negativi, proprio nel centenario della città giardino: un’impostazione urbanistica del Palanti che si basava invece sull’armonico sviluppo orizzontale e con edifici immersi nel verde;
  • 24) il progetto di un nuovo grattacielo sarebbe contrario ad alcuni principi dei piani territoriali sopra ordinati: il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Ravenna trae infatti una serie di “regole” per lo sviluppo urbano, tra cui quella di “considerare esaurita la fase dello sviluppo dei centri costieri, sia per non complicare ulteriormente la trama urbana, sia per tutelare estesamente le risorse naturali e paesaggistiche che costituiscono il motore dell’economia costiera”;
  • 25) problemi nell’efficienza ed efficacia della pianificazione urbanistica: scelta che di fatto “svuota” fortemente il percorso del nuovo Psc;
  • 26) problemi politici relativi ad una scelta che esce dal programma elettorale e relativo mandato ricevuto dagli elettori;
  • 27) mancanza della effettiva partecipazione dei cittadini e delle associazioni economiche e sociali alle conseguenti scelte di pianificazione del territorio che riguarderebbero un orizzonte temporale di almeno 15-20 anni;
  • 28) le scelte urbanistiche dell’amministrazione comunale non sarebbero convincenti anche per lo sviluppo verticale che si sommerebbe oltretutto ad una saturazione dello sviluppo orizzontale;
  • 29) si tratterrebbe di una cementificazione inutile considerate le considerevoli quote d’invenduto già presenti anche nelle vicinanze, oltre che nel Comune; di più: la grave crisi economica non fa certo prevedere una ripresa nel breve-medio periodo del mercato immobiliare costiero;
  • 30) la scelta dell’amministrazione comunale di permettere la costruzione di un nuovo grattacielo produrrebbe un effetto dannoso sul mercato immobiliare esistente per l’iniezione di circa 200 nuovi appartamenti: numero di alloggi pari quasi a quanto si costruisce ogni anno sull’intero territorio comunale.

Firma la petizione online

Antonio Ingroia a Bertinoro


Save the date! Martedì 11 settembre, ore 21.00, Antonio Ingroia sarà presente a Bertinoro, Piazza delle Libertà. Un appuntamento unico da non perdere.

mercoledì 5 settembre 2012

Legambiente: "Amo Cervia, naturalmente"


“Amo Cervia, naturalmente”
Legambiente Cervia lancia la nuova campagna per uno sviluppo sostenibile

Cervia è ad un bivio: è fondamentale ora scegliere la strada giusta dello sviluppo sostenibile. L’amministrazione comunale, come sostenuto da Goletta Verde di Legambiente, continua a perseverare invece sulla strada del continuo cemento, della riduzione del verde e della cattiva pianificazione urbanistica. Adesso vuole addirittura permettere la costruzione di un nuovo ed inutile grattacielo adiacente alla spiaggia.
Legambiente Cervia ha già dato prova - con il proprio lavoro e volontariato – di sapere ottenere importanti risultati concreti, come la riduzione di 500 nuovi alloggi all’interno del Piano Strutturale Comunale di Cervia.
Per rafforzare ulteriormente la nostra azione abbiamo però bisogno di sostegno. Dobbiamo infatti affrontare campagne informative a livello comunale e prevediamo di dovere predisporre ricorsi e sostenere vertenze giudiziarie a tutela del territorio e dei beni ambientali, patrimonio di ciascun cittadino. Per uno sviluppo sostenibile.
Se vuoi che Cervia venga preservata, sostieni il nostro impegno adesso. Versa il tuo contributo sul c/c postale 1007856378 intestato a Circolo Legambiente Cervia-Milano Marittima onlus con la causale “Campagna ambientale: Amo Cervia, naturalmente”. Contatti e maggiori informazioni su www.legambientecervia.it.


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L’amministrazione comunale di Cervia ha evidenziato nel quadro conoscitivo del Piano Strutturale Comunale (PSC) delle criticità ambientali serissime. Non ha però fornito alcuna risposta convincente per la loro soluzione o per un efficace controllo. Al contrario invece si è fortemente attivata con l’intenzione di arrivare velocemente alla definizione di un accordo con un privato all’interno del quale l’amministrazione comunale vorrebbe permettere la costruzione di un ulteriore, inutile e dannoso grattacielo. Questa volta sarebbe addirittura affacciato direttamente sulla spiaggia e verrebbe localizzato in una zona dalle comprovate criticità ambientali e sottoposta a tutela paesaggistica quantomeno quale fondamentale componente dell’unità di paesaggio “Costa del Sud”. Molti cittadini ci chiedono preoccupati se questo grattacielo si può considerare ormai cosa fatta. La risposta è no, soprattutto se vi sarà una civile, ma forte risposta da parte dei cittadini. Non deve certo essere questo il momento della rassegnazione.

E’ pur vero che cantiere dopo cantiere, variante dopo variante, si è consumata una buona parte di quella che può essere considerata vero e proprio patrimonio ambientale capace di attirare un turismo di qualità. Per dirla con le parole dell’urbanista Ennio Nonni - riportate nello stesso catalogo della mostra sul Palanti organizzata dal Comune di Cervia - vi sono state “continue trasgressioni consentite dai recenti piani regolatori: edifici di media altezza, intasamento di ogni angolo libero, impermeabilizzazione dei suoli, riduzione del patrimonio arboreo nel centro urbano, una architettura casuale ben lontana dalla chiarezza stilistica del piano originario”.

Ma il patrimonio naturale a Cervia è ancora di grande pregio e la partita non è chiusa. Legambiente da sempre sostiene la necessità di uno sviluppo sostenibile del territorio, in modo che anche le generazioni future abbiano la possibilità di ottenere un benessere il più possibile diffuso. E’ globalmente riconosciuto infatti che se lo sviluppo non è sostenibile vengono meno le condizioni per la sua riproducibilità.

Legambiente ha assegnato recentemente la bandiera nera all’amministrazione comunale di Cervia per il troppo cemento, per la riduzione del verde e per cattiva pianificazione. Uno stimolo mediatico, ma che trova fondamento nel lavoro e nel volontariato quotidiano di tutta l’associazione, dal nazionale al locale.
In particolare Legambiente Cervia-Milano Marittima opera con il proprio volontariato non solo per il controllo del territorio, ma svolge un continuo lavoro di valutazione di documentazione e di studi ambientali, oltre che di contatti con enti ed esperti. Con un impegno basato sulla serietà e sull’imparzialità, oltre che spinto dall’amore per una località meravigliosa, ha già raggiunto dei risultati importanti e concreti. In sede di concertazione della pianificazione del territorio del Psc è stata l’unica tra le associazioni economiche e sociali ad avere espresso un giudizio complessivamente contrario al piano proposto dalla Giunta. I progetti relativi ad un ulteriore grattacielo, che sono stati portati a conoscenza successivamente, hanno ulteriormente dato ragione alla nostra associazione.

Le osservazioni redatte da Legambiente Cervia e presentate agli atti del Comune di Cervia hanno ottenuto poi il risultato concreto di porre l’amministrazione nelle condizioni di rinunciare alla costruzione di 500 nuovi alloggi. E’ l’amministrazione comunale stessa infatti che scrive negli atti ufficiali : “Il tema del dimensionamento massimo delle nuove potenzialità di crescita di insediamenti residenziali è oggetto del contributo di Legambiente, che valuta non sostenibile la soglia massima di 4.500 nuovi alloggi nell’arco dei 15 anni indicata nel Documento Preliminare. L’Amministrazione Comunale, anche sulla base del confronto con la Provincia in sede di Conferenza, ha deciso di procedere ad una riduzione di tale indicazione.”
Seppure riteniamo che tale riduzione di nuovi alloggi sia comunque insufficiente per garantire la sostenibilità del piano, rappresenta un importante risultato concreto dell’azione di Legambiente.

In base poi ai nuovi progetti presentati della proprietà ex-Monopoli ed accolti con grande favore dall’amministrazione comunale, Cervia è ora ad un bivio: è fondamentale scegliere la strada giusta dello sviluppo sostenibile.

Condividiamo le indicazioni per il futuro della città giardino formulate dall’urbanista Ennio Nonni, che afferma: “Occorre abbandonare l’aridità di norme generiche, parametri edilizi che non garantiscono qualità, perequazioni per presunte equità sociali e ogni alta strategia che di fatto facilita il consumo di suolo, intendendo questo non in termini ideologici, bensì nella concezione che aveva interpretato Palanti conciliando sviluppo e tutela. (…) Oggi di fronte ad un'altra crisi che incide sulle aspettative sociali, mettendo in dubbio la necessità di costruire ancora, si può progettare di rinforzare il paesaggio proprio all’interno del centro urbano. (…) In sostanza, occorre spostare l’ottica dai volumi e dal cemento al paesaggio e ai pini.”

Il tutto dando priorità all’applicazione dei possibili rimedi per contrastare le criticità ambientali idrogeologiche quali subsidenza, intrusione del cuneo salino, ingressione marina ed erosione della costa.
“Per continuare a dare un solido contributo al fine di conciliare sviluppo e tutela del territorio, Legambiente Cervia ha preparato diverse iniziative: sull’ulteriore grattacielo, sugli eccessi di cemento e di consumo di suolo, sulla riduzione del verde, sulle criticità idrogeologiche, sulla presentazione di proposte di sviluppo. Le prime partiranno” – dichiara Marino Previtera, presidente di Legambiente Cervia – “già fra pochi giorni e saranno tutte animate da un vero e non strumentale amore per Cervia. Il motto “Amo Cervia, naturalmente” e la grafica del cigno verde nel cuore per Cervia diventeranno quindi gli elementi comuni a tutte le prossime campagne locali.”

Per rafforzare ulteriormente la nostra azione abbiamo però bisogno di sostegno. Dobbiamo infatti tra l’altro affrontare campagne informative a livello comunale e prevediamo di dovere predisporre ricorsi e sostenere vertenze giudiziarie a tutela dei beni ambientali, patrimonio di ciascun cittadino. Sono attività dove non è più sufficiente solo la buona volontà e il tempo dedicato dai volontari. Occorrono necessariamente anche significative risorse finanziarie. Legambiente Cervia Milano Marittima ha aperto un conto corrente postale per raccogliere i contributi dei cittadini - proprietari di seconde case, turisti e naturalmente residenti. A sostegno delle iniziative dell’associazione sul territorio. Una scelta che permetterà inoltre a chi effettuerà il versamento di poterlo dedurre, nei limiti delle regole fiscali, in sede di dichiarazione dei redditi quale contributo versato in favore di organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS).
Se ami veramente Cervia e vuoi che venga preservata, sostieni il nostro impegno adesso. Versa il tuo contributo sul c/c postale 1007856378 intestato a “Circolo Legambiente Cervia-Milano Marittima onlus” con la causale “Campagna ambientale: Amo Cervia, naturalmente”.