mercoledì 24 novembre 2010

Astensionismo al 40% grazie ai partiti "a futuro zero"

Inception Made in Italy parodia
Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi affermano che il loro video-parodia Inception "conserva nella forma la sincerità dirompente della satira e della parodia, le uniche speranze di un popolo malandato come il nostro."

Video ben fatto. Al di fuori della satira, il problema che rimane non è tanto quello di mandare via Berlusconi, ma pittosto quello di non sapere a chi dare la fiducia. E infatti i sondaggi indicano l'astensione in vertiginosa crescita al 40%.

Alla domanda "Se domani si dovesse votare per le elezioni politiche Lei quale partito o lista voterebbe?" il trend dell'astensionismo registrato è impressionante.

Ma ai partiti "a futuro zero" o meglio alla loro classe dirigente, questo sembra interessare poco e non vedono l'ora di tornare alle urne, incassando cifre spropositate per i rimborsi elettorali. Soldi dei cittadini. Nuovo business all'italiana? Legale e immorale.


(Fonte: Sondaggio IPR Marketing per l'Ultima Parola puntata del 19/11/2010.)

martedì 23 novembre 2010

Giornata mondiale per la lotta contro l'Aids


In occasione del 1 dicembre, Giornata mondiale per la lotta contro l'Aids, con il patrocinio della Provincia di Ravenna si terrà dalle 9.30 alle 12.30 a Ravenna, Palazzo dei Congressi in Largo Firenze, una conferenza dedicata ai giovani. Titolo: Hiv/Aids: un mondo di prevenzione a confronto.

L'esperienza dell'Emilia-Romagna
Tiziano Carradori, Direttore Generale AUSL di Ravenna
Alba Carola Finarelli, Regione Emilia-Romagna
Massimiliano Laviola, Stefano Zona, Sito Helpaids
Cosetta Ricci, Commissione Aids Ausl di Ravenna
Alessandro Cavassi, NPS Italia Emilia-Romagna Onlus, Network Persone Sieropositive

Migliorare la capacità di prendersi cura della propria salute: possiamo imparare da realtà lontane?
L’ESEMPIO DI UN PROGETTO DI LOTTA ALL’AIDS IN NICARAGUA
Saranno nostri ospiti:
Patricia de Lourdes Romero, Fondazione Xochiquetzal
Miguel Orozco CIES Centro de Investigación y Estudios de la Salud
In collaborazione con le ong GVC e Terra Nuova

venerdì 19 novembre 2010

PD Cervia: "non dobbiamo concentraci solo su aspetti giuridici"

PD Cervia: non dobbiamo concentrarci solo su aspetti giuridici
Fare politica per un partito dovrebbe essere una cosa naturale. Dovrebbe.

In merito alle recenti problematiche delle concessioni demaniali degli stabilimenti balneari, il PD di Cervia, tramite il suo segretario comunale Michele De Pascale, spiega in un comunicato riportato sulla stampa di ieri: "Non è possibile accettare che migliaia di imprese vengano sfrattate dalla mattina alla sera e la nostra risposta non deve concentrasi esclusivamente ad aspetti giuridici o tecnici, necessari ma non sufficienti. E' necessaria una battaglia per difendere le nostre aziende e la nostra economia turistica."

Ma, sintetizzando, non significa semplicemente che occorre fare politica per la gente? Non dovrebbe essere superfluo specificarlo in un comunicato di un partito politico?
Con una metafora, avete mai visto un albergatore fare il proprio lavoro concentrandosi esclusivamente sugli aspetti giuridici e tecnici?
Sarebbe invece più intressante sapere in cosa consisterà questa battaglia annunciata.

Concretamente, al momento, i cittadini sanno che PD Cervia e IDV Cervia ritengono di qualificare il turismo principalmente tramite il "cemento", alimentando - come scriveva Legambiente già nel 2008 - un'"assurda speculazione edilizia": la variante al ricettivo adottata da PD Cervia e IDV Cervia è stata definita "cruciale" da decisori politici. In arrivo oltre 66.000 metri cubi con ulteriore cemento, oltre ai volumi "ombra" di balconi e logge varie. Con l'aggiunta dei volumi che sarà possibile trasferire da un posto all'altro. Cementificando le aree più pregiate della nostra costa.

mercoledì 17 novembre 2010

Una buona notizia: l'Adriatico? Non c'è male, grazie.


Lo stato dell'Adriatico non è male.
Ad affermarlo è Marco Affronte, Responsabile Scientifico della Fondazione Cetacea, che venerdì scorso ha partecipato all'annuale conferenza stampa della struttura oceanografica Daphne II. Il tema: "lo stato delle acque marine costiere dell'Emilia-Romagna." La Daphne è un battello oceanografico, con un Centro Ricerche Marine alle spalle, che si occupa principalmente di monitoraggio delle acque.
Le notizie che ci riporta Marco Affronte sul suo blog Storie di Mare, sono abbastanza confortanti, anche se fa capire chiaramente, che non bisogna abbassare il livello di guardia.

Ricordo che Marco Affronte si era occupato anche delle tartarughe che si spiaggiavano a Cervia. Un momento di vera emergenza per la Fondazione Cetacea, a cui anche il blog Cervia Parla aveva dato la propria disponibilità.

lunedì 15 novembre 2010

Cervia: amministrazione dinamica o politica turistica inesistente?

PD Cervia propone sanatoria
L'alternativa di governo in Italia è quella che ci viene mostrata a livello locale a Cervia? PD e IDV governano la città di Cervia e a detta loro, neanche a dirlo, sono dei bravi amministratori.

Pd e Idv si sono scagliati in questi ultimi anni a livello nazionale contro il centro-destra per i condoni e le sanatorie. Sono un'offesa nei confronti dei cittadini onesti, che rispettano le regole. Giusto.

Leggo sul "Corriere di Ravenna", cronaca di Cervia, un articolo dove si annuncia nel titolo una sanatoria sulle sanzioni agli street bar. Vuoi vedere che si tratta ancora una volta di Berlusconi & co.? Niente affatto.

E' lo stesso segretario del PD di Cervia, Michele De Pascale, che afferma: "Assistiamo a un'assunzione di responsabilità da parte degli operatori, che potrebbe indurre l'amministrazione comunale a riaprire un confronto per azzerare i contenziosi e le penalità pregresse."

Anzi spiega meglio: "Se l'Amministrazione ha dovuto applicare un sistema normativo rigoroso è perchè alcuni di loro hanno oltrepassato i limiti."

Intanto è curioso che chi parla in qualità di segretario di un singolo partito politico, possa indicare l'eventuale indirizzo dell'intera amministrazione comunale. Quello che però più preoccupa è cercare di capire quale sia la politica turistica di PD e IDV. In poche parole - per una località turistica - il futuro dei cittadini.

Da quanto sembra, le ordinanze avevano prevalentemente uno spirito in un certo senso repressivo rispetto a comportamenti di alcuni. Quindi regole certe e severe per colpa di pochi. Adesso però appare che le stesse sanzioni irrogate per avere trasgredito quelle regole non sono compatibili con una politica turistica locale di "sviluppo e occupazione".

A parte la solita frase della "qualificazione dell'offerta turistica", che vuole dire tutto e niente, qual'è concretamente la politica turistica a Cervia di PD e IDV?

Di più: sarebbe questo un esempio del principio di legalità di cui tanto parlano?

mercoledì 10 novembre 2010

Corruzione: come siamo arrivati a questo punto?

Percezione della corruzione
Il blog Cervia Parla.it riceve da Fiorenza Calonici il comunicato stampa del Comitato per la Trasparenza e volentieri pubblica.
"La parola trasparenza" - conclude il documento - "piace molto ai politici di destra e di sinistra, ha un suono musicale, ma sia a destra che a sinistra la pratica della trasparenza difetta vistosamente. E’ tempo di cambiare!"
E per cambiare le cose occorre prima comprenderle. Le riflessioni del Comitato per la Trasparenza sono davvero un valido contributo.

"RIFLESSIONI SULLA QUESTIONE " CONSORZIO DEI SERVIZI SOCIALI"
La graduatoria che Trasparency international, ha di recente pubblicato ci vede al 67° posto su 178 paesi censiti per l’indice di percezione della corruzione nella P.A. Il Ruanda è al 66° posto.

Come siamo arrivati a questo punto?
Ci siamo arrivati, con gradualità, attraverso modifiche legislative spacciate spesso per "modernizzazione" del sistema. A partire dal 1993 con la l.n°81 è stata introdotta l’elezione diretta del Sindaco con il conferimento al 1° cittadino di poteri forti, quasi un Podestà di mussoliniana memoria. Il Sindaco nomina e revoca i "suoi" assessori. La Giunta è quasi equiparabile ad un CDA.

Nel 1997 è’ stato abolito il reato di abuso d’ufficio non patrimoniale così, ad es., le raccomandazioni, o altri abusi d’ufficio per i quali non sia dimostrabile una qualche "dazione di denaro" non sono più punibili.

Nel 2001 la L. Costituzionale n°3 ha cancellato gli articoli che prevedevano controlli sull’attività amministrativa degli enti locali (artt.125 comma 1° e 130). All’assenza di controlli e all’abolizione di un reato molto diffuso nella P.A va poi aggiunto lo stato comatoso in cui versa la giustizia. Nessuno vuol fare quelle riforme - a costo zero - che potrebbero far funzionare i tribunali in modo diverso. Una fra tutte: l’ abolizione della prescrizione al momento del rinvio a giudizio. Da noi chi ha disponibilità di denaro per pagare avvocati sa che questi lavoreranno alacremente per arrivare alla prescrizione.

Attenzione, altra modifica legislativa post 93: il reato di falso in bilancio, dal 2002, si prescrive in quattro o sei anni (artt.2621,2622,c.c.). Dunque, ad un’attività di corruzione che può rendere molto in termini economici si affianca, pertanto, una sostanziale impunità.
Questo il quadro generale.

Sul piano locale gli intrecci tra affari e politica sono capillarmente diffusi.
E ancora una volta è dalla legge che viene "l’aiutino" per rendere poco trasparente questo legame. Infatti il TUEL, il Testo unico degli enti locali, il D.lgs 267/2000, all’art.50 al comma 8 dice:" Sulla base degli indirizzi stabiliti dal Consiglio il Sindaco e il Presidente della Provincia provvedono alla nomina, alla designazione e alla revoca dei rappresentanti del Comune e della Provincia presso enti, aziende ed istituzioni."

La "ratio" della norma, spiegano i suoi estensori, era quella di dare tutto il potere al Sindaco/Podesta’ per combattere la lottizzazione ed evitare la logica spartitoria tra partiti delle nomine dei dirigenti o dei CDA. Invece, attraverso questa norma, recepita nei diversi Statuti comunali, abbiamo assistito proprio alla realizzazione della logica spartitoria delle nomine fra i partiti che compongono la maggioranza che sostiene il Sindaco, spartizione fatta con il manuale Cencelli alla mano.

In questo operare, tutti dimenticano che le figure apicali dell’ente, i consiglieri nominati nei CDA, poiché utilizzano beni pubblici, dovrebbero farlo in quanto rappresentanti, non già degli elettori dei partiti di maggioranza nell’Ente, ma in quanto rappresentanti di tutti i cittadini, ossia di tutti gli azionisti " indiretti" del Comune.

Il momento della nomina dei dirigenti e dei componenti dei CDA e’, dunque, essenziale. Questi dovrebbero agire senza mandato imperativo del partito di riferimento. Il loro curriculum dovrebbe essere pubblico, conoscibile via web, prima della nomina, una nomina che dovrebbe essere "bipartisan" resa pubblica con evidenza speciale e fondata su sicure competenze di chi deve ricoprire l’incarico, competenze controllabili da chiunque.

Il disastroso buco di 10 milioni di euro del Consorzio dei servizi sociali è il frutto delle regole post ‘93, regole che aboliscono i controlli ormai solo formali. La sua gestione denota, quantomeno, una evidente inadeguatezza della persona nominata a dirigerlo.

Chi ha nominato il signore posto al vertice del Consorzio dei Servizi sociali? che curriculum ha presentato? Chi lo ha valutato? Chi ha precise responsabilità, politiche e tecnico-amministrative, in questa brutta storia e soprattutto, senso di responsabilità personale, dovrebbe trarne logiche e conseguenti conclusioni.
Serve trasparenza. L’Ente Pubblico ha il dovere di ascoltare e favorire la partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica. La Costituzione(art.118 co 4 ) e una legge regionale sulla partecipazione (l.reg,E-R.115/2010) ora lo prescrivono. Quei principi vanno attuati.

La parola trasparenza piace molto ai politici di destra e di sinistra, ha un suono musicale, ma sia a destra che a sinistra la pratica della trasparenza difetta vistosamente.
E’ tempo di cambiare!"


giovedì 4 novembre 2010

Cervia: variante al ricettivo bis, "indici di edificazione quadrupli"


Cervia. Il blog riceve l'intervento effettuato in sede di Consiglio Comunale di Cervia da parte del Consigliere Daniele Zamagna (Rifondazione Comunista) in merito alla variante al ricettivo bis.

Questo blog non è schierato. Non è nè di destra, nè di sinistra. Guarda solo alle idee e ai fatti. Tentando di andare oltre il fumo lanciato negli occhi dei cittadini. Qui parliamo però di un discorso concluso con un voto contrario alla nuova cementificazione. Siamo in presenza di fatti. Il blog Cervia Parla.it apprezza gli atti di coerenza politica e pubblica volentieri l'intervento ricevuto.

Daniele Zamagna esprime apertura per la qualificazione del ricettivo. Fatta però con il buon senso. Non misurandola con i metri cubi di cemento. La variante adottata sarà, se approvata in via definitiva, fortemente impattante per il territorio. Il Consigliere afferma la necessità di garantire la partecipazione dei cittadini, ricordando anche la petizione contro la cementificazione a Cervia promossa anche da questo blog. Petizione rimasta senza risposta da parte di PD Cervia e IDV Cervia.
Di più: vi è la preoccupazione che non sia stato previsto con precisione dove potranno andare gli oltre 66.000 metri cubi di cemento in più. Oltre ai trasferimenti di cubature previsti dalla variante stessa. Con possibile concentrazione del carico urbanistico prevalentemente su alcuni punti della città. Quelli di pregio e che rischierebbero di non esserlo più. A danno di tutto il settore turismo.
Viene espressa anche preoccupazione per la possibile penalizzazione delle piccole e medie strutture a favore di chi dispone di ingenti disponibilità finanziarie.
Zamgna ricorda anche che "la variante, così applicata, porterebbe indici di edificazioni quadrupli, rispetto a quanto concepito nel PRG originario, quello che ha consentito la salvaguardia, e la crescita turistica, del Comune di Cervia."

Alla faccia di uno sviluppo turistico sostenibile.

"Intervento del Consigliere Daniele Zamagna sulla Variante 29 al PRG

Signor Assessore, Signor Sindaco.
Siamo ben consapevoli che la qualificazione del ricettivo sia un punto qualificante ed irrinunciabile del programma di legislatura da noi sottoscritto.

Un obiettivo, che richiederebbe un esame sereno ed approfondito, rivolto ad analizzare la struttura economica della città, e le sue potenzialità.

Un obiettivo, che dovrebbe anche accogliere le preoccupazioni che da più parti si levano, per il mantenimento delle caratteristiche uniche della nostra città, in quanto a bassa edificazione e presenza di verde.

In altre occasioni analoghe, la maggioranza di cui facciamo parte, promosse una grande partecipazione di massa all’elaborazione fatta dal livello istituzionale competente.

Non così oggi, almeno sinora; qualche incontro con alcune categorie economiche ed alcuni imprenditori, non sostituisce un dibattito approfondito dentro la maggioranza, con i cittadini, nei consigli di quartiere, con l’aiuto magari di chi sta redigendo il PSC e con una documentazione accessibile.
Fare questo è ancora alla nostra portata.

Un’ulteriore prudenza ci viene suggerita dal fatto che, come si è detto, membri della maggioranza hanno presentato un'interrogazione in Consiglio Regionale, sulla Variante di cui stiamo discutendo.

Nell’interrogazione si chiede se la variante, come ci sembra, ometta di «individuare con precisione quali e quanti edifici o aree saranno coinvolti negli interventi consentiti», con il rischio di interventi «casuali e legati alle disponibilità economiche dei proprietari, senza essere guidati da alcuna verifica di tipo territoriale.».

La medesima interrogazione richiede una “Valutazione Ambientale Strategica”, secondo le procedure stabilite dal decreto legislativo n.4 del 16 gennaio 2008, e che la Regione giudicherebbe "obbligatoria".
Richiede inoltre alla Giunta Regionale se «sia legittimo adottare varianti di simile entità a un Prg da tempo non più coerente e adeguato con le norme regionali vigenti.». E, “ se si ritenga compatibile con i conclamati obiettivi di tutela ambientale e del territorio, l'ennesima variante che consente ulteriori aumenti di cemento.”.
Nel dubbio, riterremmo opportuno avviare le procedure relative.

Alle nostre obiezioni di metodo si sommano ulteriori preoccupazioni di merito:

A) Questa variante porterebbe le altezze consentite degli alberghi a 25 metri, con la medesima motivazione che ci ha portato recentemente a elevarle a 24 m: la necessità di utilizzare nuovi materiali nei tetti. Recentemente, Signor Sindaco, ha dichiarato che oltre cento aziende hanno usufruito della precedente variante. Non vediamo allora l’urgenza di questo aumento, mentre è evidente il danno ambientale che produrrebbe.

Non vorremmo, con tale innalzamento, alimentare la preoccupazione dei nostri cittadini che paventano un’involontaria sanatoria in favore di coloro che, si teme, abbiano ecceduto, in opere recenti, i limiti consentiti sinora dal PRG.

B) Agli aumenti di volumetria, previsti in un 5% complessivo, e che non giudichiamo positivamente, si sommerebbero in alcuni casi, dei volumi “ombra”, che non sono computati nei 66835 metri cubi di aumento previsti.

Di questi “volumi ombra“, non è prevedibile accertare in modo trasparente e certo, la quantità. Fra essi i “locali servizi” seminterrati.
Temiamo che questa crescita in profondità produca danni alla falda acquifera dolce, la cui alterazione causa problemi alla pineta, e che comportano forti spese per la collettività.

Di tali volumi extra, usufruirebbero esclusivamente gli interventi di demolizione, ricostruzione, o trasferimento; i più onerosi. Non approviamo di offrire, proprio a loro, queste volumetrie extra.

C) La variante, così applicata, porterebbe indici di edificazioni quadrupli, rispetto a quanto concepito nel PRG originario, quello che ha consentito la salvaguardia, e la crescita turistica, del Comune di Cervia.

D) Si dice che questa variante voglia premiare le piccole imprese. Dalla sua lettura possiamo notare che sarebbero favorite le grandi strutture ricettive, perché gli aumenti di cubatura concessi, sarebbero maggiori per chi svolge gli interventi più impegnativi.

Premiando trasferimenti ed accorpamenti, si incentiverebbe la vendita di piccoli alberghi e pensioni a grandi gruppi.

E) I trasferimenti sarebbero possibili anche a grande distanza, anche più di 2 km, con le ovvie e gravi conseguenze urbanistiche (concentrazione antropica, aumento del traffico e delle difficoltà di parcheggio, concentrazione degli ingombri volumetrici.)

Altri aspetti ci preoccupano, ma sinceramente temiamo che questa non sia la sede più consona per approfondire seriamente, e, eventualmente, emendare.

Mutamenti significativi della fisionomia della città, come quelli che potrebbero essere introdotti da questa variante, andrebbero esaminati nella più ampia cornice progettuale prevista dal PSC, per la cui elaborazione proponiamo un vero confronto con la cittadinanza.

Gli attuali aumenti di cubatura, fra l’altro, saturerebbero ogni disponibilità, esautorando in questo il PSC medesimo.

A nostro parere la nostra costa non può sopportare un metro cubo di cemento in più, salvo un’alterazione della sua fisionomia.

Riteniamo che la riqualificazione non debba essere identificata con aumenti di cubatura.

Pensiamo, fra l’altro, che non si possa trascurare il recupero dei molti edifici che una cementificazione fuori controllo ha lasciato, inutilizzati, nel nostro territorio.

La nostra preoccupazione è dunque grande, Signor Sindaco, e per questa ragione richiediamo di non votare la variante 29, bensì di iniziare, da questo dibattito, un percorso virtuoso che ci possa permettere di mantenere la nostra “città giardino “, consegnataci dai nostri predecessori, e che abbiamo il compito di salvaguardare.

Non vorremmo vederla trasformata in un “territorio metropolitano”.

In questa nostra richiesta non siamo soli:
Un gruppo di cittadini ha raccolto più di 1000 firme, in calce ad un documento che esprime una preoccupazione contro gli eccessi della cementificazione nel nostro territorio, e ha espresso la propria opposizione a questa variante.

Un altro partito, che appartiene alla nostra maggioranza, e che pur non ottenendo un consigliere, ha contribuito all’elezione del nostro Sindaco, chiede che “venga sospesa la discussione delle varianti previste per il prossimo Consiglio Comunale, e si promuova la più ampia discussione nell’ambito dei Consigli di Zona e presso la cittadinanza”.

Qualora non dovesse accogliere queste preoccupazioni, è evidente, per le cose che abbiamo detto, che ci resta la sola possibilità di un voto contrario alla 29."

martedì 2 novembre 2010

CerviaParla.it aderisce a "Abbiamo un sogno"

Anche a Cervia abbiamo un sogno
CerviaParla.it, il blog dei liberi cittadini a Cervia, aderisce all'appello "Abbiamo un sogno" con primo firmatario Michele Dotti.

Anche se molti cittadini dichiarano che è "meglio non sapere" o si appellano alla "beata ignoranza" con l'unico fine di non volersi accollare quota parte di quello che non funziona nella nostra socità, la storia prosegue il suo corso tra bunga bunga, cemento a go go e tromboni che si dichiarano paladini della legalità. Destra e sinistra non esistono più. O meglio esisterebbero, ma le attuali rappresentanze politiche le hanno trasformate in semplici etichette. Svuotate da ogni contenuto.
Il bivio è vicino.
Collassare su noi stessi grazie ai partiti "a futuro zero" oppure iniziare, non solo a sognare, ma anche a costruire. Contribuendo a creare "un’alternativa credibile, seria, affidabile che gli italiani potranno abbracciare al di là dei rispettivi percorsi politici di provenienza."
Un sogno, ma al tempo stesso forse l'unica via d'uscita per mantenere una società civile coesa ed equa. Unica possibilità per il mantenimento di un benessere diffuso.

Per aderire: "Abbiamo un sogno"