giovedì 4 novembre 2010

Cervia: variante al ricettivo bis, "indici di edificazione quadrupli"


Cervia. Il blog riceve l'intervento effettuato in sede di Consiglio Comunale di Cervia da parte del Consigliere Daniele Zamagna (Rifondazione Comunista) in merito alla variante al ricettivo bis.

Questo blog non è schierato. Non è nè di destra, nè di sinistra. Guarda solo alle idee e ai fatti. Tentando di andare oltre il fumo lanciato negli occhi dei cittadini. Qui parliamo però di un discorso concluso con un voto contrario alla nuova cementificazione. Siamo in presenza di fatti. Il blog Cervia Parla.it apprezza gli atti di coerenza politica e pubblica volentieri l'intervento ricevuto.

Daniele Zamagna esprime apertura per la qualificazione del ricettivo. Fatta però con il buon senso. Non misurandola con i metri cubi di cemento. La variante adottata sarà, se approvata in via definitiva, fortemente impattante per il territorio. Il Consigliere afferma la necessità di garantire la partecipazione dei cittadini, ricordando anche la petizione contro la cementificazione a Cervia promossa anche da questo blog. Petizione rimasta senza risposta da parte di PD Cervia e IDV Cervia.
Di più: vi è la preoccupazione che non sia stato previsto con precisione dove potranno andare gli oltre 66.000 metri cubi di cemento in più. Oltre ai trasferimenti di cubature previsti dalla variante stessa. Con possibile concentrazione del carico urbanistico prevalentemente su alcuni punti della città. Quelli di pregio e che rischierebbero di non esserlo più. A danno di tutto il settore turismo.
Viene espressa anche preoccupazione per la possibile penalizzazione delle piccole e medie strutture a favore di chi dispone di ingenti disponibilità finanziarie.
Zamgna ricorda anche che "la variante, così applicata, porterebbe indici di edificazioni quadrupli, rispetto a quanto concepito nel PRG originario, quello che ha consentito la salvaguardia, e la crescita turistica, del Comune di Cervia."

Alla faccia di uno sviluppo turistico sostenibile.

"Intervento del Consigliere Daniele Zamagna sulla Variante 29 al PRG

Signor Assessore, Signor Sindaco.
Siamo ben consapevoli che la qualificazione del ricettivo sia un punto qualificante ed irrinunciabile del programma di legislatura da noi sottoscritto.

Un obiettivo, che richiederebbe un esame sereno ed approfondito, rivolto ad analizzare la struttura economica della città, e le sue potenzialità.

Un obiettivo, che dovrebbe anche accogliere le preoccupazioni che da più parti si levano, per il mantenimento delle caratteristiche uniche della nostra città, in quanto a bassa edificazione e presenza di verde.

In altre occasioni analoghe, la maggioranza di cui facciamo parte, promosse una grande partecipazione di massa all’elaborazione fatta dal livello istituzionale competente.

Non così oggi, almeno sinora; qualche incontro con alcune categorie economiche ed alcuni imprenditori, non sostituisce un dibattito approfondito dentro la maggioranza, con i cittadini, nei consigli di quartiere, con l’aiuto magari di chi sta redigendo il PSC e con una documentazione accessibile.
Fare questo è ancora alla nostra portata.

Un’ulteriore prudenza ci viene suggerita dal fatto che, come si è detto, membri della maggioranza hanno presentato un'interrogazione in Consiglio Regionale, sulla Variante di cui stiamo discutendo.

Nell’interrogazione si chiede se la variante, come ci sembra, ometta di «individuare con precisione quali e quanti edifici o aree saranno coinvolti negli interventi consentiti», con il rischio di interventi «casuali e legati alle disponibilità economiche dei proprietari, senza essere guidati da alcuna verifica di tipo territoriale.».

La medesima interrogazione richiede una “Valutazione Ambientale Strategica”, secondo le procedure stabilite dal decreto legislativo n.4 del 16 gennaio 2008, e che la Regione giudicherebbe "obbligatoria".
Richiede inoltre alla Giunta Regionale se «sia legittimo adottare varianti di simile entità a un Prg da tempo non più coerente e adeguato con le norme regionali vigenti.». E, “ se si ritenga compatibile con i conclamati obiettivi di tutela ambientale e del territorio, l'ennesima variante che consente ulteriori aumenti di cemento.”.
Nel dubbio, riterremmo opportuno avviare le procedure relative.

Alle nostre obiezioni di metodo si sommano ulteriori preoccupazioni di merito:

A) Questa variante porterebbe le altezze consentite degli alberghi a 25 metri, con la medesima motivazione che ci ha portato recentemente a elevarle a 24 m: la necessità di utilizzare nuovi materiali nei tetti. Recentemente, Signor Sindaco, ha dichiarato che oltre cento aziende hanno usufruito della precedente variante. Non vediamo allora l’urgenza di questo aumento, mentre è evidente il danno ambientale che produrrebbe.

Non vorremmo, con tale innalzamento, alimentare la preoccupazione dei nostri cittadini che paventano un’involontaria sanatoria in favore di coloro che, si teme, abbiano ecceduto, in opere recenti, i limiti consentiti sinora dal PRG.

B) Agli aumenti di volumetria, previsti in un 5% complessivo, e che non giudichiamo positivamente, si sommerebbero in alcuni casi, dei volumi “ombra”, che non sono computati nei 66835 metri cubi di aumento previsti.

Di questi “volumi ombra“, non è prevedibile accertare in modo trasparente e certo, la quantità. Fra essi i “locali servizi” seminterrati.
Temiamo che questa crescita in profondità produca danni alla falda acquifera dolce, la cui alterazione causa problemi alla pineta, e che comportano forti spese per la collettività.

Di tali volumi extra, usufruirebbero esclusivamente gli interventi di demolizione, ricostruzione, o trasferimento; i più onerosi. Non approviamo di offrire, proprio a loro, queste volumetrie extra.

C) La variante, così applicata, porterebbe indici di edificazioni quadrupli, rispetto a quanto concepito nel PRG originario, quello che ha consentito la salvaguardia, e la crescita turistica, del Comune di Cervia.

D) Si dice che questa variante voglia premiare le piccole imprese. Dalla sua lettura possiamo notare che sarebbero favorite le grandi strutture ricettive, perché gli aumenti di cubatura concessi, sarebbero maggiori per chi svolge gli interventi più impegnativi.

Premiando trasferimenti ed accorpamenti, si incentiverebbe la vendita di piccoli alberghi e pensioni a grandi gruppi.

E) I trasferimenti sarebbero possibili anche a grande distanza, anche più di 2 km, con le ovvie e gravi conseguenze urbanistiche (concentrazione antropica, aumento del traffico e delle difficoltà di parcheggio, concentrazione degli ingombri volumetrici.)

Altri aspetti ci preoccupano, ma sinceramente temiamo che questa non sia la sede più consona per approfondire seriamente, e, eventualmente, emendare.

Mutamenti significativi della fisionomia della città, come quelli che potrebbero essere introdotti da questa variante, andrebbero esaminati nella più ampia cornice progettuale prevista dal PSC, per la cui elaborazione proponiamo un vero confronto con la cittadinanza.

Gli attuali aumenti di cubatura, fra l’altro, saturerebbero ogni disponibilità, esautorando in questo il PSC medesimo.

A nostro parere la nostra costa non può sopportare un metro cubo di cemento in più, salvo un’alterazione della sua fisionomia.

Riteniamo che la riqualificazione non debba essere identificata con aumenti di cubatura.

Pensiamo, fra l’altro, che non si possa trascurare il recupero dei molti edifici che una cementificazione fuori controllo ha lasciato, inutilizzati, nel nostro territorio.

La nostra preoccupazione è dunque grande, Signor Sindaco, e per questa ragione richiediamo di non votare la variante 29, bensì di iniziare, da questo dibattito, un percorso virtuoso che ci possa permettere di mantenere la nostra “città giardino “, consegnataci dai nostri predecessori, e che abbiamo il compito di salvaguardare.

Non vorremmo vederla trasformata in un “territorio metropolitano”.

In questa nostra richiesta non siamo soli:
Un gruppo di cittadini ha raccolto più di 1000 firme, in calce ad un documento che esprime una preoccupazione contro gli eccessi della cementificazione nel nostro territorio, e ha espresso la propria opposizione a questa variante.

Un altro partito, che appartiene alla nostra maggioranza, e che pur non ottenendo un consigliere, ha contribuito all’elezione del nostro Sindaco, chiede che “venga sospesa la discussione delle varianti previste per il prossimo Consiglio Comunale, e si promuova la più ampia discussione nell’ambito dei Consigli di Zona e presso la cittadinanza”.

Qualora non dovesse accogliere queste preoccupazioni, è evidente, per le cose che abbiamo detto, che ci resta la sola possibilità di un voto contrario alla 29."

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