lunedì 30 novembre 2009

Cervia: la petizione prosegue, già oltre 500 le firme raccolte

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Cervia - Milano Marittima è meravigliosamente immersa nel verde.
Oltre a rappresentare la nostra identità, è uno dei nostri punti di forza non duplicabile dalle località turistiche concorrenti.
Occorre quindi ora un freno deciso contro la cementificazione e il consumo di suolo, specie nelle aree di pregio, che sono il biglietto da visita più importante nei confronti dei nostri turisti.

E' questo il senso della petizione contro gli eccessi della cementificazione nel Comune di Cervia: non solo una questione di tutela ambientale, ma anche di difesa della propria identità storica e di assicurazione per il futuro di una terra dalle importanti potenzialità.

E' la prima petizione contro gli eccessi della cementificazione nel territorio di Cervia. E' stata promossa da questo blog, insieme al comitato apartitico "Sinistra per Cervia", che hanno unito le energie per la raccolta firme. Tantissimi hanno compreso la serietà dell'inziativa. Oltre 500 cittadini hanno già sottoscritto convintamente la petizione. Grazie davvero a tutti. Ripagate tutti gli sforzi impegnati in questa iniziativa.

E' la prima tappa per questa petizione: la raccolta firme continua!

I fatti stanno dimostrando che questa iniziativa non è partitica. Semplicemente cittadini per i cittadini. Il senso civico di difesa del proprio territorio non può essere nè di destra, nè di sinistra.

Un ringraziamento al quotidiano "La Voce" per la pubblicazione.
A vantaggio dei cittadini.


Se non hai ancora firmato, puoi sottoscrivere la petizione anche online
(i dati personali non verranno pubblicati sulla rete internet)

Informati sull'iniziativa e passaparola:
Diffondi il volantino (pdf)
Rassegna stampa
Il lancio della petizione sul blog
Raccolta firme per la petizione
Firma la petizione online
Un esempio di come sta cambiando il territorio: guarda il video…
Leggi il testo completo della petizione

venerdì 27 novembre 2009

I responsabili politici nel Comune di Cervia

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Di solito si tende ad identificare ogni responsabilità in capo al Sindaco. Questo avviene un po' dappertutto e non solo nel Comune di Cervia.

Questo blog crede però nelle Istituzioni. E secondo l'ordinamento attuale degli enti locali è il Consiglio Comunale a decidere l'indirizzo politico. Il Sindaco con gli assessori propone, il Consiglio Comunale approva o respinge. Di più: la Giunta è obbligata ad amministrare secondo l'indirizzo indicato dal Consiglio Comunale. Il meccanismo democratico è molto chiaro.

L'art 5, intitolato "Indirizzo e Controllo Politico Amministrativo" dello Statuto del Comune di Cervia, che riporto di seguito, non lascia spazio a dubbi.
"1. Il Consiglio Comunale esprime ed esercita la rappresentanza diretta della comunità dalla quale è eletto. Esso è l'Organo di indirizzo e di controllo politico ed amministrativo del Comune.
2. Spetta al Consiglio di individuare ed interpretare gli interessi della comunità locale e di stabilire, in relazione ad essi, gli indirizzi sui quali informare l'attività di amministrazione e di gestione dell'Ente esercitando su tale attività, il controllo politico-amministrativo per assicurare che l'azione complessiva dell'Ente consegua gli obiettivi stabiliti con gli atti fondamentali."


Quindi non solo il Consiglio Comunale deve indirizzare, ma deve anche controllare.
Decidono con pieni poteri, perchè sono stati eletti dai cittadini, che - guarda caso - la Costituzione Italiana definisce "popolo sovrano".

Con questa premessa non ci sono dubbi: i veri responsabili politici e amministrativi sono i consiglieri comunali. Votano e firmano in nome dei cittadini che gli hanno eletti. Con i poteri conseguenti.

In generale, vi è mai capitato di chiedere a qualche consigliere comunale chiarimenti in merito ad alcune decisioni e riscontrare che a volte sminuiscono il loro potere che gli deriva dai cittadini, ricevendo magari, quasi con costernata rassegnazione, risposte tipo: "Sai, sono solo uno dei venti consiglieri"? Per carità, affermazioni di questo tipo sono formalmente corrette, ma nella sostanza possono valere solo per i consiglieri di opposizione.

Le decisioni in Consiglio Comunale si prendono a maggioranza e non all'unanimità e quindi i consiglieri di maggioranza dovrebbero fare riferimento al potere che effettivamente possono esercitare. Di fatto il loro potere decisionale quasi raddoppia in quanto non sono semplicemente 1 su 20, ma 1 su 12. Se contiamo il Sindaco che ha diritto di voto, 1 su 13.

Ma non è finita. Le decisioni di indirizzo e controllo politico si prendono a maggioranza e se solo 3 consiglieri non fossero d'accordo, potrebbero fermare qualsiasi provvedimento, dalle varianti alle vendite dei terreni pinetati dei cittadini. Quindi ogni consigliere possiede un potere pari ad 1/3 ciascuno di essere "ago della bilancia". Altro che 1 su 20!
Il loro potere deriva dai cittadini e nessuno li può costringere. Ogni decisione è presa con piena responsabilità personale.

Queste sono le regole istituzionali, sono leggi di funzionamento degli enti locali.
Beppe Grillo ha definito, in generale, i consiglieri comunali come i "camerieri del sindaco". Questo blog non crede che questo valga per Cervia e che i Consiglieri Comunali sapranno dimostrarlo con i fatti. Anche perchè se fosse vera una tale affermazione, significherebbe che sarebbero state stravolte le regole istituzionali e che avremmo, di fatto, perso un pezzo importante di democrazia.
Democrazia che non mi pare essere confluita nei partiti.

La politica riparta dai cittadini.

PS: Per la petizone contro la cementificazione a Cervia, abbiamo superato abbondantemente le 500 firme raccolte. La raccolta prosegue. Se non lo hai ancora fatto firma la petizione!

giovedì 12 novembre 2009

Roberto Saviano: "la nuova omertà è non voler sapere"


"Dall'inferno alla bellezza" - Speciale Che tempo che fa: puntata imperdibile quella di ieri sera con protagonista Roberto Saviano . Gli italiani hanno risposto in quasi 3 milioni.
Si potrebbero scrivere fiumi di parole per commentare. In estrema sintesi ha denunciato verità che in pochi hanno il coraggio e la forza di raccontare.
Ha espresso anche un concetto che ritengo sia una delle cause del degrado della nostra società: "la nuova omertà è non volere vedere, non volersi interessare".

"Dall'inferno alla bellezza" - Speciale Che tempo che fa
Per chi avesse perso la puntata, è anche qui

mercoledì 4 novembre 2009

Turismo: Vogliamo trasformare i salotti in saloon?


A Cervia, secondo il programma di governo della maggioranza, "è necessaria una nuova Variante al Ricettivo proprio per continuare e favorire lo sviluppo delle aziende e quindi dell’intero territorio."

La maggioranza pare considerare le continue varianti come l'unica o comunque la cura più importante per il settore turismo. Per moltissimi cittadini è esattamente il contrario.

La concentrazione di alberghi a 5 stelle nel nostro territorio è già la più alta dell'intera riviera Adriatica.
"La variante approvata in questo (ndr scorso) mandato" - continua il documento della maggioranza - "ha permesso la riqualificazione, diffusa, di numerose strutture alberghiere e ha consentito la nascita di 3 Hotel 5 stelle . Cervia è l’unica città dell’intera riviera Adriatica ad avere un numero così alto di strutture che offrono servizi di altissima qualità e confort all’avanguardia a un pubblico esigente e qualificato."

Non è tutto: in campagna elettorale il Segretario del PD cervese - il maggior partito della coalizione - in un commento sul blog Cerviablog.com affermò: "Mi si chiede se sono a favore del fatto che Cervia abbia 5 hotel a 5 stelle, la risposta è ovvia ed è si. Dico di più, mi auguro che fra 10 o 15 anni di hotel a 5 stelle ve ne siano una ventina!". Questa frase, che ha destato preoccupazione in molti, è una parte del commento, che è possibile leggere integralmente qui.

Molti cittadini ritengono che il numero di hotel a 5 stelle abbia ampiamente colmato la domanda del segmento turistico. Anche questo blog ritiene che l'apertura di nuovi hotel non solo non possa apportare benefici all'economia turistica, ma al contrario possa innescare il rischio di una concorrenza basata principalmente sulla leva prezzo.

Di più: i nuovi hotel, con le loro altezze di 24 metri, forano il tetto naturale dei pini di circa 10 metri. Non si comprende come possano essere compatibili con il concetto urbanistico di città giardino, che prevede residenze immerse nel verde e che rappresenta uno dei più validi biglietti da visita nei confronti dei nostri turisti.

Ma ora, come se non bastasse, si aggiunge un possibile nuovo fattore critico. E' in discussione al Parlamento una proposta di legge, che permetterebbe, di fatto, agli hotel a 5 stelle di trasformare alcune sale in casinò, destinandole quindi al gioco d'azzardo.

Il rischio è quello di snaturare i punti di forza della nostra economia turistica locale, basata sulla cultura dell'accoglienza e della natura di pregio, e di diventare, considerato l'alto numero di hotel a 5 stelle, un nuova LasVegas.

Per dirla con le parole di Vaime: "vogliamo trasformare i salotti in saloon?"

La politica riparta dai cittadini. Firma la petizione online
contro gli eccessi della cementificazione nel territorio di Cervia.

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