giovedì 6 settembre 2012

Legambiente: petizione contro il nuovo grattacielo di Mi.Ma.



Legambiente Cervia-Milano Marittima ha predisposto una petizione per dire no all’ulteriore grattacielo di Milano Marittima. E’ la prima delle iniziative annunciate nella campagna ambientale “Amo Cervia, naturalmente”.
A giorni vi sarà la possibilità di sottoscrivere la petizione anche online sul sito www.legambientecervia.it
Non si è voluto dare alcun giudizio soggettivo se il progetto piace o non piace, se è bello o brutto. Si sono individuati invece 30 motivi concreti per essere a favore della città giardino e di conseguenza contro un altro inutile e dannoso grattacielo.


PETIZIONE POPOLARE A FAVORE DELLA CITTA’ GIARDINO
ADOTTA IL CANALINO DI MI.MA.

Un gesto simbolico, ma anche concreto, per dire no ad un inutile grattacielo e all’eccesso del cemento

Siamo cittadini che amano Cervia. Siamo residenti, turisti o proprietari di seconde case. Non ci unisce un comune pensiero politico, ma semplicemente la nostra attenzione per l’ambiente, oltre alla volontà di non vedere consumare ancora a Cervia quella che può essere considerata anche vera e propria “materia prima ambientale” capace di attirare un turismo di qualità. Siamo contrari in particolare alla costruzione di un ulteriore grattacielo a Cervia-Milano Marittima nell’area del Canalino per i motivi sottoelencati, tra i quali non figurano volutamente quelli attinenti a valutazioni soggettive di bello o brutto. Facciamo appello all’amministrazione comunale di fermare questo dannoso progetto e di riaprire la conferenza di pianificazione urbanistica di cui al nuovo Piano Strutturale Comunale (PSC) con la partecipazione della cittadinanza, delle associazioni e degli enti competenti. Facciamo appello agli enti territoriali sovraordinati di intervenire, secondo le competenze attribuite dalla legge e dai regolamenti, per approfondire, chiarire ed eventualmente, ove se ne riscontrasse il caso, fermare progetti non allineati con i principi disposti da norme, regolamenti e piani territoriali sovraordinati.
Noi Cervia l’amiamo da sempre, naturalmente e soprattutto senza volerne consumare il patrimonio ambientale.


30 motivi per dire no al nuovo grattacielo di Milano Marittima:
  • 1) il nuovo grattacielo risulterebbe fortemente impattante da un punto di vista paesaggistico, sia per lo skyline che per le dimensioni sproporzionate rispetto alla struttura urbanistica di città-giardino;
  • 2) la costruzione non s’inserirebbe da un punto di vista paesaggistico per l’impatto ambientale; infatti la costruzione tipo scoglio eroso dal vento non ha niente a che vedere con il paesaggio naturale locale originariamente fatto di spiagge, dune e pinete e non certo di scogliere;
  • 3) il grattacielo verrebbe inserito in un punto già congestionato di Milano Marittima alimentando inoltre ulteriori situazioni di sovrapposizione e conflitto fra le diverse funzioni turistiche e residenziali;
  • 4) il nuovo grattacielo creerebbe problemi di ombra sulla spiaggia;
  • 5) l’area è da tutelare da un punto di vista paesaggistico perché si tratta di un importante varco che segna un carattere di positiva discontinuità rispetto alla cortina di edifici presenti lungo la costa;
  • 6) l’area richiede specifiche misure di tutela ambientale; il canalino di Milano Marittima infatti alimenta le Saline di Cervia: il tipo di circolazione idrica - per la collocazione presso strade di viabilità intensa ed alcune scelte di gestione - rendono anche “questo ambiente piuttosto labile, e bisognoso di specifiche indagini e di adeguate misure di protezione e prevenzione” (Quadro Conoscitivo del PSC nel fascicolo “Suolo e Sottosuolo”, pag.78);
  • 7) l’area ha, ai sensi anche dell’art.2.4 del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Ravenna (PTCP) una tutela paesaggistica specifica posto che proprio tra i principali elementi caratterizzanti l’Unità di Paesaggio n.7 “Costa del Sud” sotto la voce “Rete idrografica” viene indicato proprio il “Canale del Pino o Canalino di Milano Marittima”;
  • 8) l’area non può in ogni caso essere edificata in quanto non rientra nella previsione dell’art.3.14 lettera d): non risulta essere un’area libera interclusa avente carattere di continuità con superficie superiore a 8.000 mq: si tratta invece di quattro aree distinte non solo fisicamente con recinzioni ed alcuni fabbricati già esistenti, ma anche per funzioni e per gestioni differenti, tra l’altro separate anche dal Canale del Pino, che rientra nel perimetro del Parco Regionale Delta del Po;
  • 9) l’area rappresenta l’ultimo vero corridoio verde esistente a Milano Marittima, che collega l’arenile con la pineta di Milano Marittima arrivando addirittura sino alle Saline di Cervia;
  • 10) l’area si trova vicinissima ad uno dei due grattacieli di Milano Marittima e quindi risulta avere già un carico urbanistico elevatissimo;
  • 11) con il progetto sostenuto dall’amministrazione comunale si andrebbero a perdere delle aree che sono per lo più già destinate ad attività sportive e ricreative ed hanno già una insostituibile funzione strategica per la piena fruizione turistica della spiaggia: sono già infatti consolidate attività complementari non sovrapponibili;
  • 12) da un punto di vista funzionale, si tratterebbe di una costruzione priva di originalità e che non presenterebbe apprezzabili caratteristiche innovative: a Milano Marittima esistono già due grattacieli ad uso residenziale;
  • 13) la costruzione di un ulteriore grattacielo, in un area già pienamente urbanizzata, rappresenterebbe un ulteriore consumo di “materia prima ambientale” indispensabile invece per mantenere ed incrementare un sistema turistico di qualità;
  • 14) la costruzione di un nuovo grattacielo così vicino all’altro già esistente creerebbe, con buona probabilità, vortici d’aria tra le due costruzioni;
  • 15) il progetto relativo alla 1° traversa sarebbe controproducente per il commercio ed i servizi turistici già esistenti perché allungherebbe, se non addirittura sposterebbe, il polo commerciale verso il lungomare con dispersione e possibile perdita della massa critica turistica nelle ampie zone commerciali già esistenti nel centro di Milano Marittima;
  • 16) l’area in questione presenta documentate criticità per consistente intrusione salina (cuneo salino);
  • 17) l’area in questione andrebbe considerata (e possibilmente incrementata) quale - come viene definita dai tecnici - superficie di ricarica naturale dell’acquifero per contrastare l’avanzamento del cuneo salino;
  • 18) l’area presenta comprovati problemi di ingressione marina: anche nel quadro conoscitivo del Psc si afferma che “le vie preferenziali dell’ingressione marina (a causa delle mareggiate) sono i due canali principali di sbocco al mare: il Canale del Pino e il Porto Canale di Cervia.”;
  • 19) l’area è localizzata a Milano Marittima, dove gli ultimi dati disponibili sulla subsidenza attestano punte di 1,3cm/anno di sprofondamento del suolo con un aumento rispetto alle misurazioni precedenti;
  • 20) la costruzione di circa 200 nuovi alloggi creerebbe problemi di sostenibilità turistica (acqua potabile, fognature, depuratore, numero posti letto in rapporto alla superficie della spiaggia);
  • 21) la nuova costruzione appare decisamente incompatibile per l’adiacenza al Parco Regionale Delta del Po;
  • 22) si tratterebbe di un’operazione contraria addirittura alle nuove tendenze urbanistiche presenti anche sulla parte più urbanizzata della costa dell’Emilia Romagna: anche il Comune di Rimini, ad esempio, nel loro Piano Strutturale Comunale ha annunciato di volere imboccare sulla costa “la strada della de-densificazione e della de-localizzazione”;
  • 23) il progetto sostenuto dall’amministrazione comunale crea quantomeno confusione d’immagine alla località, con possibili ritorni negativi, proprio nel centenario della città giardino: un’impostazione urbanistica del Palanti che si basava invece sull’armonico sviluppo orizzontale e con edifici immersi nel verde;
  • 24) il progetto di un nuovo grattacielo sarebbe contrario ad alcuni principi dei piani territoriali sopra ordinati: il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Ravenna trae infatti una serie di “regole” per lo sviluppo urbano, tra cui quella di “considerare esaurita la fase dello sviluppo dei centri costieri, sia per non complicare ulteriormente la trama urbana, sia per tutelare estesamente le risorse naturali e paesaggistiche che costituiscono il motore dell’economia costiera”;
  • 25) problemi nell’efficienza ed efficacia della pianificazione urbanistica: scelta che di fatto “svuota” fortemente il percorso del nuovo Psc;
  • 26) problemi politici relativi ad una scelta che esce dal programma elettorale e relativo mandato ricevuto dagli elettori;
  • 27) mancanza della effettiva partecipazione dei cittadini e delle associazioni economiche e sociali alle conseguenti scelte di pianificazione del territorio che riguarderebbero un orizzonte temporale di almeno 15-20 anni;
  • 28) le scelte urbanistiche dell’amministrazione comunale non sarebbero convincenti anche per lo sviluppo verticale che si sommerebbe oltretutto ad una saturazione dello sviluppo orizzontale;
  • 29) si tratterrebbe di una cementificazione inutile considerate le considerevoli quote d’invenduto già presenti anche nelle vicinanze, oltre che nel Comune; di più: la grave crisi economica non fa certo prevedere una ripresa nel breve-medio periodo del mercato immobiliare costiero;
  • 30) la scelta dell’amministrazione comunale di permettere la costruzione di un nuovo grattacielo produrrebbe un effetto dannoso sul mercato immobiliare esistente per l’iniezione di circa 200 nuovi appartamenti: numero di alloggi pari quasi a quanto si costruisce ogni anno sull’intero territorio comunale.

Firma la petizione online

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