mercoledì 18 febbraio 2009

Dalla parte delle Forze dell’Ordine


Considero le Forze dell’Ordine complessivamente di elevato valore morale. Con la Magistratura sembrano essere l’ultimo baluardo della legalità. La stragrande maggioranza delle Forze di Polizia resiste moralmente e si prodiga per dare un vero servizio ai cittadini. Servono lo Stato e i suoi concittadini. E anche se vedono colleghi che devono fare da scorta a onorevoli pregiudicati, non perdono il senso della nostra Costituzione.

I cittadini onesti vogliono che l'ordine pubblico nelle città sia gestito dalle forze di polizia. Non significa uno stato di polizia. Il Governo ha affiancato i militari nelle città, ma l'esercito, seppur abbia compiti importanti e al quale va ogni rispetto, non è una forza di ordine pubblico. Hanno un altro tipo di addestramento. Per non parlare delle ronde di cittadini, che non possono rappresentare una soluzione degna di uno stato civile.

I cittadini onesti sono dalla parte dalle Forze dell’Ordine e si congratulano per le professionalità dimostrate. Non possono accettare i tagli ai fondi per la sicurezza e vedere il Ministero dell'Interno che blocca la riparazione degli automezzi della Polizia. Repubblica.it avvisa: “Gli investimenti stanziati per il 2009 sono appena sufficienti al rifornimento di carburante. Secondo il sindacato dei funzionari di Polizia, "attualmente è attivo solo un contratto nazionale che assicura il rabbocco dell'olio, il cambio delle batterie e quello dei pneumatici”.

Non è da tutti mantenere - avendo comunque un importante potere - una moralità nell’Italia raccontata dal Giudice Roberto Scarpinato, che denuncia nel suo libro Il ritorno del principe “un avversione del nostro ceto politico al principio costituzionale che la legge è uguale per tutti”.

E alla domanda “Oggi per quali reati si va in galera?” risponde: “Oggi il furto con destrezza, tipico reato da strada, grazie al gioco delle aggravanti e della recidiva introdotta dalla legge Cirielli nel 2005, è punito con una pena che arriva sino a dieci anni di galera.

Invece, per proporre solo un esempio tra i tanti reati dei colletti bianchi che godono di uno statuto privilegiato – da quelli contro la pubblica amministrazione, riformati da un maggioranza di centrosinistra, al falso in bilancio, riformato invece da una maggioranza di centrodestra -, il reato di turbata libertà degli incanti, tipico reato mediante il quale si manipola l’esito di gare di appalto pubblico anche di ingentissimo valore, è punito con la pena di appena due anni di galera. Si tratta di un reato che, stante la tenuità della pena prevista, non consente la possibilità di ricorrere all’uso di intercettazioni. Dunque è di difficile accertamento, tenuto conto che il clima di omertà blindata che caratterizza il mondo dei colletti bianchi non è affatto da meno di quello dei mafiosi doc. Ma se pure tra mille difficoltà si riesce ad acquisire la prova della colpevolezza, si tratta di un reato gratis.”

Gratis? “Nel senso che grazie alla recente legge che ha tagliato i tempi della prescrizione dei reati, e alle leggi che nella sostanza consentono agli imputati facoltosi di cogestire i tempi del processo penale, è un reato destinato a prescriversi prima della sentenza definitiva. Ma se, per puro caso, si dovesse pervenire a una sentenza di condanna, non è poi un problema, perché si può patteggiare la pena riducendola a pochi mesi con la sospensione condizionale della pena. Insomma un vero affare: si possono lucrare milioni di euro rubandoli alla collettività, a rischio quasi zero.”

Scelta obbligata. La politica riparta dai cittadini.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

E' vero sono moltissimi che rischiano anche la vita e poi si vedono tolgliere anche i fondi per le manutenzioni alle auto