sabato 28 agosto 2010

Roberto Benigni, satira a tutto campo


Roberto Benigni, satira in pillole da non perdere...

venerdì 27 agosto 2010

La dignità di Renato


Se Renato chiedesse l'elemosina in alcune aree del Comune di Cervia rischierebbe 100 euro di multa. Non si comprende come la potrebbe pagare, ma per l'efficiente maggioranza PD-IDV-PRC chiedere l'elemosina in alcune aree di Cervia crea "disturbo". La multa pertanto è dovuta. E' scritto nella recente Ordinanza del Sindaco Geom.Roberto Zoffoli. Occorre garantire la "tranquilla frequentazione delle aree" evitando il "degrado ambientale e urbano". Renato dovrebbe per questi motivi sottostare all'"assoluto divieto di questua".

In generale, la politica che divide i cittadini di serie A da quelli di serie B purtroppo non manca. Ma l'efficiente maggioranza pare abbia voluto fare di più. La politica dei partiti sembrerebbe tracciare la divisione tra cittadini di serie A, B e C.

Cittadini di serie A: coloro che vivono o frequentano le zone interessate dall'ordinanza;
Cittadini di serie B: coloro che vivono nelle zone non interessate dall'ordinanza e dove chiedere l'elemosina non crea disturbo; infatti se il fenomeno è di proporzioni tali - come riportato nell'Ordinanza sopracitata - da creare "problematiche di ordine pubblico" e di "degrado ambientale ed urbano", questo dovrebbe necessariamente spostarsi nelle altre zone escluse dall'ordinanza;
Cittadini di serie C: coloro che chiedono l'elemosina.

Politica dei partiti di centro-sinistra. Distinguerla da quelli di centro-destra è sempre più difficile. Con l'elemento comune di essere staccati sempre più dai cittadini.

Questo blog è dalla parte della dignità di Renato e di chi si trova nelle sue condizioni e volentieri pubblica il servizio inviato dall'Associazione "Ravenna Punto a Capo".

giovedì 26 agosto 2010

Città del futuro tra la via Emilia e il west


Il blog riceve un interessantissimo articolo di Rita Liverani e volentieri pubblica.

"I sindaci ed in generale gli amministratori pubblici, credo debbano essere giudicati per la loro capacità di governo dei territori che rappresentano e per l’idea di città che essi hanno in mente di realizzare nel lungo periodo: perchè quello che si decide oggi, poi peserà, in modo molto significativo, sulle generazioni di domani.

Tempo fa, il mio dirigente, mi mandò a Modena a seguire un convegno dal titolo: “Vivere la città di oggi progettare la città di domani: la voce dei bambini e degli adolescenti nella scuola e nel territorio”.

Mi fu subito chiaro, che della voce dei bambini e degli adolescenti, nei progetti urbanistici dei nostri territori, non vi fosse alcuna traccia.

Prima di quel convegno, io non conoscevo nulla della sociologia urbanistica: non avevo mai pensato che l’assetto urbanistico di una città influisse profondamente sui legami dei cittadini di un territorio, non avevo mai pensato alla funzione sociale della piazza ed in generale dei centri storici o dei parchi e dei presìdi pubblici (biblioteche, centri giovanili, palestre ecc.), dei quartieri.

Il centro di una città è fondamentale per l’identità di una comunità e per la sua capacità di rendere possibile la socializzazione in un luogo simbolo in cui tutti riconoscono la propria appartenenza: è indubbio che ciò ha una ricaduta positiva sia sulla coesione che sulla sicurezza della medesima comunità.

A ben vedere lo sviluppo dei nostri territori, la controtendenza urbanistica rispetto a questa logica, appare oggi, evidente.

Le nostre città si stanno fondendo attraverso una sequenza costante di centri commerciali, ipermercati, grandi catene e grandi outlet: non-luoghi che hanno le caratteristiche di contenitori anonimi e senza identità, zone vuote di senso e di storia, spazi decadenti e a volte spettrali che hanno trasformato il territorio invadendo il paesaggio senza criterio e senza gusto.

Questi spazi, spesso progettati secondo canoni estetici orribili, seguono, in molti casi, le solo le leggi del mercato e quasi sempre sono occasioni d’oro per chi specula e campa di rendita immobiliare. Non raramente raffigurano uno dei punti in cui meglio si misura lo squilibrio oggi in Italia fra l’impresa commerciale e immobiliare (fortissima) e le amministrazioni pubbliche (debolissime).

Non è perciò un caso che la coesione dei corpi sociali si stia sgretolando nei villaggi anonimi e periferici dei centri commerciali e che vi sia a livello di comunità un forte senso di scollamento e insicurezza.

Qualche mese fa, mi è capitato di fare un giro, di sabato pomeriggio, nella piazzza di Forlì: trovarla deserta mi ha fatto rifletere su come fosse vero quanto affermato nel convegno di Modena.

Faenza, che a differenza delle cità limitrofe, ha avuto uno sviluppo urbano molto più ordinato e rispettoso del verde, sul piano del commercio e dello sviluppo complessivo, sta stravolgendo la sua impostazione di città contadina che si raccoglie attorno al suo mercato e sta pianificando il suo decentramento lungo la direttrice autostradale, avallando un sistema economico fatto di centri commerciali e grandi outlet: che futuro si prospetta per quella comunità?

E’ su queste strategie e su queste visioni sulle città future che si misura la capacità amministrativa dei nostri sindaci ed in generale della nostra classe dirigente: perchè quando la comunità si sarà definitivamente scollata poi ricomporla sarà impossibile. Per non parlare del tessuto economico tutto squilibrato a favore del commercio di massa attraverso una tendenza che pare, un pò dappertutto, di non ritorno: non so fino a che punto si potranno vendere merci se più nessuno le produce, ma di questo, forse, può parlarne un esperto.

Io non vedo, all’orizzonte, grandi prospettive: qui in Romagna, si è passati dalle città delle piccole botteghe di famiglia dell’era DC, alle città degli Iper dell’era PCI. Credo che un ripensamento complessivo su questa tendenza sia doveroso, perchè non basta portare qualche spettacolo nella piazza durante il periodo estivo, per riannodare i fili che, inavitebilmente, si stanno sciogliendo.

Che “la legge di mercato” sia qualcosa di immanente che non possa essere fermato in nessun modo, io non lo condivido affatto: questo lo può dire un amministratore delegato quando scrive ai suoi operai, ma una classe politica che si definisce di sinistra, no. Essa non può non avere in mente un’idea alternativa di società, e se quella che c’è o che avanza non è all’altezza delle proprie aspettative, essa ha il dovere di contrastarla e fare in modo che la tendenza cambi.

Questo va fatto certamente a livello internazionale, nazionale, ma anche locale e personale, perchè non c’è dubbio, che prima che politica, la questione sul tipo di società che vogliamo è di ordine culturale.

Tutti i giorni tocchiamo con mano il livello della politica locale e francamente non ho l'impressione che vi sia, nei fatti, eccelsa qualità e necessaria visione: insomma, nessuno che si stacchi nemmeno di un dito dall'asticella, che mi pare posta sempre più spesso in prossimità di interessi particolari e di parte. Basta attraversare una qualsiasi tangenziale e guardare lo skyline delle nostre periferie per capire chi decide nel territorio: per cui, se qualche forza politica ha in mente di fare qualcosa per invertire la rotta, è ora che lo faccia adesso.

Rita Liverani"

lunedì 26 luglio 2010

Milano Marittima: La Pineta in Concerto


Il blog segnala un appuntamento da non perdere:

"Presso il Parco La Capanna nella Pineta di Milano Marittima (RA), mercoledì 28 luglio avrà luogo il terzo appuntamento della rassegna “La Pineta in Concerto”®. Alle ore 18 sarà ospite l’ENSEMBLE MOSAICI SONORI con un repertorio classico: Cambini, Powell, Mozart, Rossini, Morricone, Bach; ad eseguirlo saranno Tiziana Stanzione (flauto), Luigi Lidonnici (oboe), Beatrice Donati (violino), Elisa Manni (viola), Piergiorgio Anzelmo (violoncello).

L’Ensemble si esibisce principalmente nei teatri regionali, ma vanta partecipazioni a diverse manifestazioni musicali sia in Italia che all’estero, collaborazioni con diversi artisti italiani sia di musica classica, lirica e leggera, compagnie di teatro, e registrazioni per la Discoteca di Stato Italiana e altre etichette primarie.

Le rassegna è organizzata dall’Associazione musicale Prendi Nota in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e l’Assessorato al Turismo del Comune di Cervia; con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Ravenna e del Consorzio regionale del Parco del Delta del Po."

venerdì 23 luglio 2010

Cervia: ordinanza contro i mendicanti


Il blog riceve il comunicato di Sinistra per Cervia e volentieri pubblica.

"Dopo vari annunci, il Sindaco di Cervia ha firmato la cosiddetta “ordinanza sulla sicurezza urbana ed il decoro”, confermando i nostri timori.
Si tratta di un provvedimento confuso e dalle motivazioni risibili:
Finora i mendicanti hanno creato pochi problemi di disturbo e di intralcio alla circolazione stradale, e nel chiedere l'elemosina non c'è nulla di illegale.
L'assessore Grandu ha giustificato l'ordinanza dicendo che talvolta si dedicano all'attività di venditori o parcheggiatori abusivi...
Ma queste ultime sono già punite dalla legge e da altre norme, ed è inutile dire che un conto è la semplice questua, altra cosa è il commercio abusivo.
Allora perchè fare un'altra ordinanza?
E soprattutto, perchè colpire anche i semplici mendicanti?
Una persona che chiede solo l'elemosina, senza esercitare altre attività, che problemi crea?
Anche il racket ed altre forme di sfruttamento sono già illegali a livello nazionale.
Insomma, basterebbe applicare bene le leggi e le ordinanze che già ci sono, senza inventarsi altri provvedimenti che sono solo dannosi.
In realtà questa ordinanza ha un sapore eccessivo.
E' stata fatta per inseguire le pulsioni intolleranti dei partiti di destra e di una vulgata populista e xenofoba sempre più diffusa.
La parte riguardante le sanzioni è davvero priva di senso:
Qualcuno pensa che i mendicanti possano pagare i 100 euro di multa previsti?

Noi abbiamo scelto di intervenire su questa faccenda non solo per le sue conseguenze pratiche, ma soprattutto per una questione di principio:
Non accettiamo che anche a Cervia e in chi la amministra si affermi una cultura intollerante, dell'esclusione sociale usata come arma contro i diversi e i più deboli.
Questa ordinanza non deve essere un apripista per altri provvedimenti simili, e siamo convinti che rimanga uno degli atti più tristi e regressivi di questa amministrazione.
In questa sede, però, vogliamo anche avanzare una proposta:
Chiediamo che l'Amministrazione Comunale stabilisca paremetri precisi riguardo alla povertà ed al disagio sociale, e che si provveda ad un'indagine accurata su queste realtà da aggiornare periodicamente.
Crediamo che prima di qualsiasi intervento, sia fondamentale conoscere bene le dimensioni e i numeri del disagio sociale nel nostro comune, coinvolgendo le associazioni di volontariato, che già si sono espresse sull'ordinanza rilevandone limiti e contraddizioni."

domenica 18 luglio 2010

Ravenna: Agende Rosse per Paolo Borsellino e la sua scorta


Il blog aderisce alla manifestazione delle Agende Rosse indetta a Ravenna e pubblica il comunicato stampa ricevuto.

"19 LUGLIO 1992
Questa è la data della strage di Stato in cui persero la vita Paolo Borsellino e la sua scorta in Via D’Amelio a Palermo. Le Agende Rosse anche quest’anno tornano a Palermo per il presidio in una tre giorni di interventi e di marcia verso il castello di Utveggio, luogo da cui fu azionata la bomba.
Non tutti hanno la possibilità di recarsi in Sicilia, è per questo motivo che la redazione di www.19luglio1992.com con Salvatore Borsellino ha così deciso, tramite gli amministratori territoriali, di organizzare le dirette streaming in tutte le città d’Italia.

Per la nostra zona: Forlì, Cesena, Rimini e Ravenna sarà allestito lunedì 19 luglio lo schermo in Piazza Del Popolo a Ravenna dalle ore 16,00 alle ore 19,00. Alle ore 16,55 il minuto di silenzio.

La partecipazione è a titolo personale, non sono consentiti simboli di partito.
Le copie delle agende rosse saranno reperibili nella Piazza su piccola offerta per coprire le spese di stampa."

sabato 17 luglio 2010

Cervia: vietato chiedere l'elemosina


Da oggi è "fondamentale" ricordare che nel Comune di Cervia entra in vigore l'ordinanza di divieto di questua nelle sue varie forme. E' deciso: non è più possibile chiedere l'elemosina, ma ... solo in alcune aree della città. In arrivo multe da 100 euro. Secondo l'amministrazione comunale queste persone in determinate strade rappresentano "un grave pericolo che minaccia l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana", ma ... se si spostano di qualche strada, no.

Nel concreto poi qualche perplessità rimane: come farà la polizia municipale a fare rispettare l'ordinanza? Come sarà possibile riscuotere la multa di €100? Cosa ha previsto questa efficiente maggioranza? Il sequestro delle elemosine? Quale sarà poi il costo per i cittadini degli interventi di pubblica sicurezza? Se ci saranno, perchè diversamente stiamo parlando di un provvedimento fine a se stesso.

Ultima osservazione: il PD potrebbe mettersi d'accordo a livello nazionale su come affrontare la questione che a tratti sembra essere considerata "emergenza"?
A Verona dove governa il centro-destra, il PD sta battagliando per togliere dalle panchine pubbliche i braccioli anti-bivacco in quanto vuole dare "un messaggio di integrazione differente da quello che viene da divieti e imposizioni". A Cervia dove governa il centro-sinistra, l'amministrazione impone alla polizia municipale (che ha sicuramente competenze di più alto profilo e problematiche più importanti a cui pensare) di perseguire i questuanti.

Non sarebbe meglio affrontare i problemi legati alla crisi economica finanziaria, che sta mettendo in ginocchio intere famiglie?
Politica dei partiti senza futuro.