martedì 5 aprile 2016

Referendum 17 aprile: fermare la politica fossile del no


I cambiamenti climatici sono purtroppo già in atto. L'Agenzia Europea dell'Ambiente li definisce "un fenomeno attuale". E continua affermando che "si prevede che tali cambiamenti continueranno e che gli eventi climatici estremi all’origine di pericoli quali alluvioni e siccità diventeranno sempre più frequenti e intensi". Per fermare o almeno rallentare tutto questo scrive che "le emissioni globali di gas a effetto serra devono stabilizzarsi nel decennio attuale e ridursi del 50 %, rispetto ai livelli del 1990, entro il 2050." In altri termini significa prevalentemente ridurre l'impiego di energie da combustibili fossili. E siamo già in ritardo.

Eppure una certa politica "fossile" continua a negare l'evidenza o a sminuire il problema. Correndo dietro l'oro nero con tutti gli interessi di lobby e petrolieri ed i problemi ambientali già in atto.

Quantità di petrolio e gas, tra l'altro, irrilevanti per una seria strategia energetica nazionale, ma che mettono a rischio le vere ricchezze d'Italia. Turismo, arte, ambiente, paesaggio.

Quali sarebbero le conseguenze economiche ed ambientali in caso di incidente ad uno di questi pozzi di estrazione in un mare chiuso come il nostro?

Questa volta la parola è stata data ai cittadini, su richiesta di 9 regioni.
Fatti sentire, il 17 aprile vota Sì.

Legambiente Cervia

#‎stoptrivelle‬

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