giovedì 9 aprile 2009

Cervia-Milano Marittima non è Dubai!


A Dubai c'era il deserto. Una natura affascinante, ma - con tutto rispetto - inospitale. Pochi grandi investitori, oltre ad un'enorme speculazione edlizia hanno creato - con una quantità inimmaginabile di cemento - una località turistica.

Cervia-Milano Marittima è diversa. Partendo da una natura meravigliosa, la gente l'ha fatta diventare un punto di riferimento per il settore turistico.
E' nata anche dalla geniale idea urbanistica del Palanti di "Città Giardino", dove le residenze turistiche dovevano fondersi perfettamente con la natura circostante. Ma soprattutto è nata dalla capacità e dalla creatività diffusa della propria gente e dall'amore di tanti verso il proprio territorio.

Da sempre i cittadini di Cervia hanno avuto la giusta convinzione di custodire una località unica. Fatta di natura, di ospitalità e di creatività. All'incirca dal 1990 vi è stato un ulteriore e decisivo impulso proveniente dai cittadini, che ha permesso a Cervia-Milano Marittima un nuovo salto di qualità. E' stata una sorta, come viene chiamata dagli esperti, di auto-organizzazione, che ha fatto lavorare tutti - senza un organizzazione formale, ma con un unico obiettivo fortemente condiviso - nella direzione del miglioramento. In altre parole, i comportamenti individuali hanno permesso di creare un'auto-organizzazione, finalizzata ad un obiettivo di interesse generale.

E' stata una moltitudine di piccoli e medi imprenditori, di collaboratori, di dipendenti e di cittadini, ciascuno con la propria competenza, passione e buon gusto, che hanno determinato, per la maggior parte, il successo di una località.
Questo fenomeno ha permesso dalla fine del precedente millennio e dai primi anni del 2000 di fare diventare Cervia-Milano Marittima la perla elegante della riviera e una delle più rinomate località per le vacanze e il divertimento.

In altri termini e con i limiti della generalizzazione, Cervia-Milano Marittima l'ha creata la gente. Non sono stati pochi costruttori e la speculazione edilizia, come invece a Dubai.

Di più: è stato proprio il successo di Cervia-Milano Marittima, che invece ha attirato, a cose già fatte, la parte più considerevole della speculazione edilizia, alla quale è stato - quanto meno - concesso di modificare il territorio e che ha ottenuto da questo utili considerevoli.

Ai cittadini andrebbero riconosciuti i crediti morali e il merito delle proprie capacità e del lavoro svolto. Non a caso uno dei motivi delle vendite a peso - o meglio a superficie - d'oro degli immobili è stato proprio il fatto che questi si trovavano in una località di successo.

Da un po' di anni a questa parte, decisori politici e costruttori ci ripetono che occorre una cosiddetta "riqualificazione edilizia e alberghiera". In nome di queste parole sono stati costruiti, oltre a innumerevoli seconde case, gli alberghi a 5 stelle. Con dimensioni considerevoli, a volte sproporzionate se rapportate al concetto di città giardino. Ne sono stati realizzati prima uno, poi due, poi tre e adesso quattro. E il territorio concessione dopo concessione, variante dopo variante, è stato modificato. La domanda sarebbe abbondantemente soddisfatta, ma a quanto pare non è finita. Leggo sulla stampa locale che, con ogni probabilità, potrebbero esserci ancora nuove varianti per permettere, in prima fascia, la costruzione di altri hotel e residence ancora a 5 stelle.

Il blog non ne comprende il senso. Come si dice, squadra vincente non si cambia. La gente ha determinato il vero successo del posto. Non i costruttori. Perseguire la strada dell'edificazione fine a se stessa, può comportare un enorme rischio: quello di incrinare un delicatissimo equilibrio, che tanto piace ai nostri turisti, tra affascinante natura e cittadini capaci e creativi, oltre a quell'esemplare e vincente auto-organizzazione della gente.

Chi lo farà si dovrà assumere anche la responsabilità di una possibile ricaduta negativa sul settore turismo e quindi, ironia della sorte, sui portafogli dei cittadini che, a suo tempo, hanno contribuito fattivamente al successo della propria città. Cervia-Milano Marittima non è Dubai!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Analisi interessante... sono d'accordo

Anonimo ha detto...

Grande!

Cris ha detto...

L'edilizia non può diventare a Cervia il settore economico prevalente... sarebbe come condannare il lavoro svolto da tanti per il turismo.

Anonimo ha detto...

Concordo, Cervia ovrebbe rimanere un giardino. Ridurre l'indice di edificabilità è l'unica via concreta per raggiungere questo traguardo. Basta bla bla bla.

gioele ha detto...

interessante veramente!!!!