martedì 28 aprile 2009

C’è una possibilità oltre i partiti, e siamo noi stessi!


La democrazia diretta migliora la democrazia rappresentativa. I partiti politici tendono a volere concentrare su di sè il potere di governo. Con la democrazia partecipativa esiste la possibilità di porre fine alla completa sottrazione di competenza e responsabilità di noi cittadini da parte degli eletti nell'ambito della democrazia rappresentativa.

Anche nelle società commerciali private, l'assemblea dei soci può intervenire sull'operato degli amministratori nel corso del loro mandato tramite lo strumento delle assemblee ordinarie annuali e quelle straordinarie per determinati motivi.

Vi sta bene che un amministratore pubblico possa governare - seppur legittimamente sulla base di una democrazia rappresentativa - per cinque anni e possa mettere in atto ogni atto ordinario e straordinario che la legge e i regolamenti gli consentono senza che i cittadini abbiano gli strumenti efficaci per opporsi o proporre?

Se doveste lasciare per cinque anni (senza possibilità di riaverle prima del termine!) le chiavi della vostra casa ad una persona, di quanti amici e parenti potreste fidarvi incondizionatamente?
Per metafora, sostituite casa vostra con la vostra città. Sostituite parenti e amici con persone spesso mai consociute o viste solo su un volantino elettorale. A quanti di questi politici siete disposti a consegnare incondizionatamente le chiavi della vostra città per i prossimi cinque anni?

A maggior ragione nei Comuni, dove il potere per la maggior parte è concentrato nella persona del Sindaco, diventa indispensabile che nelle questioni importanti i cittadini possano intervenire nelle decisoni della propria terra con i Referendum anche propositivi.

In tanti Comuni dove varie associazioni e comitati chiedono a gran voce la modifica dello statuto comunale, i politici cercano di limitarne gli effetti. Il potere dei cittadini con lo strumento del referendum deve essere effettivo e non di facciata. I referendum consultivi proposti da tante amministrazioni sono di fatto inefficaci. Così come gli argomenti esclusi dal referendum devono rappresentare delle eccezioni. Soprattutto non si può accettare che siano esclusi tutti gli atti riguardanti l'urbanistica con particolare riferimento alle varianti al PRG.
Così come particolare attenzione dovrà essere riservata al numero di firme necessarie e al quorum di partecipazione.

Riporto un articolo dell'associazione "Iniziativa per più democrazia" di Bolzano, che dopo tante battaglie democratiche riuscirà a vedere concretizzato nel 2009 il primo referendum propositivo provinciale in Alto Adige. Un passo davvero significativo per la realizzazione di una nuova cultura democratica.

"La possibilità di eleggere una rappresentanza politica è una importante conquista democratica. Ma ci preme ricordare che il vero valore della democrazia non consiste nel delegare le decisioni politiche. Consiste piuttosto nel partecipare a queste stesse decisioni.

Soprattutto in un momento come l'attuale, quando i partiti, ormai lontani dalla gente, si presentano ognuno come se fosse l'unica salvezza del paese e la popolazione manifesta una totale resa alle decisioni di pochi, con un crescente rifiuto per la partecipazione politica.

Eleggere un esponente politico significa, in fin dei conti, deporre il proprio volere nelle mani di altri, consegnare ad altri la responsabilità e la competenza sulle decisioni. Nelle votazioni referendarie invece i cittadini hanno la dignità di soggetti autonomi.

Voto referendario significa: votare per decidere!
Queste sono le ragioni per le quali l’Iniziativa per più democrazia, assieme all’Alleanza delle 40 organizzazioni sostenitrici di una legge migliore sulla democrazia diretta, attende con grandi aspettative il primo referendum propositivo provinciale che si svolgerà nel 2009, e invita tutti i cittadini a guardare più lontano delle elezioni.

C’è una possibilità oltre i partiti, e siamo noi stessi!
"

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2 commenti:

Francy ha detto...

Buona idea! Effettivamente la delega ai politici è troppo ampia. Occorrono dei contrappesi tipo il referendum.

Anonimo ha detto...

la verità è che i politici in generale ti chiedono il voto e poi rivendicano il diritto di governare. Poi si chiedono come mai la politica è lontana dai cittadini. Ma dai.