Lancia un appello affinché si concretizzi un Piano Strutturale Comunale capace di porre freno al cemento.
Stop agli ecomostri: fermiamo il progetto del dannoso ed assurdo parcheggio multipiano a pochi metri dalla spiaggia di Milano Marittima (ex-mantovana)
Legambiente: "Complessivamente in Emilia Romagna 2.000 kmq di suolo sono stati trasformati in cemento, nella regione il consumo di suolo avanza a una media di 8,5 ha al giorno"
A Cervia nasce un nuovo circolo di Legambiente: vigilerà sullo sviluppo sostenibile del territorio
Contro il cemento inutile e il conseguente consumo di suolo Goletta Verde oggi a Cervia, lancia un appello affinché si concretizzino le azioni per porre in essere un nuovo Piano Strutturale Comunale che ponga un freno alle nuove consistenti iniezioni di cemento sulla costa.
La campagna itinerante di Legambiente, che ogni estate si prodiga per monitorare ed informare su tutti gli abusi ai danni del mare e delle coste, punta i riflettori sul consumo di suolo, che è senza dubbio, una questione ambientale e paesaggistica, oltre che sociale ed economica, assai rilevante oggi in Italia. Secondo i dati presentati nel 2010 dal Dossier di Legambiente "Un'altra casa?" , si può stimare in circa 21.500 il numero di chilometri quadrati di suolo trasformati complessivamente dall'urbanizzazione in artificiali e 500 kmq mediamente ogni anno sono quelli che vengono cancellati.
"In Emilia Romagna il problema del consumo di suolo è senza dubbio molto consistente - afferma Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia Romagna -. Secondo quanto emerge dal Dossier di Legambiente, nella nostra regione il consumo di suolo avanza con una media di 8,5 ha al giorno con una percentuale di superfici artificiali pari al 9,1 sull'intero territorio contro una media nazionale del 7,1. Complessivamente, sono 2.000 i kmq di suolo trasformati in cemento. Nel dettaglio, in Emilia Romagna la superficie urbanizzata pro-capite, è di 456 mq, con un incremento che si attesta al 7,5 %. Dal 1995 al 2006, - continua Frattini -, i permessi di costruire rilasciati hanno portato ad occupare oltre 73 milioni di metri quadrati per nuove edificazioni ed ampliamenti. Oltre al cemento, anche le infrastrutture ed in modo particolare le strade ed autostrade, contribuiscono in maniera sostanziale al consumo di suolo. Se non si arresta questo diluvio di cemento, la regione, che un tempo era da esempio per la pianificazione del territorio e la cultura urbanistica, metterà a serio rischio non solo l'integrità dei litorali e del paesaggio, ma anche conseguentemente, la sua innata propensione ad offrire un turismo di qualità".
"A Cervia, la battaglia contro il cemento inutile è una partita aperta e sentita dai cittadini e dalle associazioni - dichiara Marino Previtera, presidente Circolo Legambiente Cervia -. Nonostante le petizioni e le proteste, la Giunta comunale non ha nemmeno abbandonato l'intenzione di volere costruire - a pochi metri dalla spiaggia ed in centro a Milano Marittima - un assurdo e dannoso parcheggio multipiano dell'altezza di 17 metri. L'edificio di quattro piani, progettato - in base alle informazioni in nostro possesso - per ospitare circa 400 autovetture, negozi, ristoranti e un centro benessere, rientra nel mega progetto che interessa in tutto tre aree, due a Milano Marittima e una a Pinarella. Tre nuovi mega parcheggi, per dotare la città di più posti auto, che produrrebbero un nuovo scempio ambientale, caos ed inquinamento. Non crediamo affatto che questa sia la strada giusta per promuovere l'economia locale e il turismo, al contrario, un simile intervento, contribuirebbe a degradare un patrimonio naturale di grande valore che, se ben conservato e tutelato, potrebbe invece costituire una vera e propria assicurazione sul futuro del territorio, dell'economia e dell'occupazione. Per questo, insieme a Goletta Verde, oggi lanciamo un appello affinché venga immediatamente concretizzato il Piano Strutturale Comunale per porre un freno alla speculazione edilizia e per regolare - in base ai criteri di uno sviluppo sostenibile - le superfici cementificabili. Per il futuro della città vogliamo realizzare proposte ed idee sostenibili, ripensando gli spazi urbani e non soffocandoli con nuovo cemento".
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