venerdì 1 maggio 2009

Cervia: cittadini garanti della "Città Giardino"


I cittadini devono difendere civilmente e pacificamente la propria terra. Si sta consolidando una forte opinione pubblica contro la cementificazione. I decisori politici dovrebbero raccogliere gli stimoli lanciati in modo positivo e propositivo dalla società civile, come ad esempio quello della Bandiera Nera di Legambiente. Ancora non lo fanno e questo preoccupa molti.

Se la promozione turistica deve valorizzare nell'immediato il bello del nostro territorio, i cittadini devono essere la garanzia che il bello di oggi rimarrà anche domani. Per se stessi e per i nostri turisti, a cui tanto piace la nostra meravigliosa località.

Se ci saranno sempre più cittadini, che evidenzieranno anche quello che non è coerente e compatibile con il concetto di città giardino, i turisti e gli investitori (sani) sapranno che quanto di bello vedono oggi, potranno goderlo anche in futuro. Trasmettere questa fiducia per il futuro significa fidelizzare.

Così i cittadini devono diventare i veri garanti della "Città Giardino". In un sol colpo, avranno difeso l'ambiente, il proprio benessere e sapranno di aver recuperato il proprio ruolo civico.

Qualsiasi cosa, che non viene difesa, nel tempo inevitabilmente perde valore.
Chi sarebbe disposto ad investire comprando una seconda casa, se pensasse che la pressione dell'edilizia dovesse proseguire come negli ultimi cinque anni e magari si vedesse edificare, accanto all'abitazione appena acquistata, l'ennesimo albergo a 5 stelle di 24 metri di altezza?

Chi non frenerà in modo deciso la pressione della cementificazione facendo scelte politiche coraggiose, coerenti, ma soprattutto necessarie, se ne assumerà le responsabilità di fronte ai cittadini.

* * *
Mi scrive LaVoceRomagnola, che, a mio modo di vedere, rappresenta proprio quell'apprezzabile spirito del cittadino che vuole contribuire fattivamente a garantire pacificamente, ma con convinzione la "Città Giardino". Pubblico sia il video che ha realizzato, sia l'articolo ricevuto.

"Cervia città giardino ancora per quanto?
Di fronte ad una edificazione che negli ultimi anni ha cambiato il volto della cittadina rivierasca servirebbero scelte politiche coraggiose e coerenti

CERVIA – CERVIA – L’edificazione a volte selvaggia che ha in questi ultimi 10 anni colpito la riviera romagnola, ha cambiato radicalmente alcune zone costiere e Cervia purtroppo non è riuscita a sfuggire a questa smania di investimenti del mattone. Il nuovo regolamento edilizio Comunale approvato dal Consiglio in questi giorni sembra però il solito ammasso di belle parole. La maglia nera assegnata l’anno scorso all’amministrazione comunale di Cervia dimostra quanto siano discutibili le politiche in materia edilizia del recentissimo passato che non hanno tutelato, a detta di Legambiente, la più importante zona turistico naturale della costa emiliano romagnola. Nuovi alberghi sono sorti in questi anni e nuove ristrutturazioni hanno, nel nome del rinnovamento e della riqualificazione, aumentato in alcuni casi i volumi di cemento. Lo dimostrano i terrazzi creativi e gli hotel modello “Enterprise” sorti in questi ultimi tempi dalle dimensioni imponenti tanto da superare a volte i pini di decine di metri. Ma ve lo ricordate il “Leopardo”? L’ex albergo che per anni è stato sede distaccata della scuola alberghiera di Cervia-Milano Marittima? Passateci davanti e confrontate (basterà un po’ di sbiadita memoria) la grandezza del vecchio stabile, e quella dell’edificio odierno. Ma non è la stessa amministrazione comunale che in questi giorni ha approvato il nuovo regolamento edilizio che inciderà sulla qualità della costruzioni, che permetterà di controllare, incentivare, vietare delle soluzioni che tecnicamente incidono in modo importante sulla qualità, la sostenibilità e l’estetica dell’intervento edilizio. Ma ci prendete per il culo? L’utilizzo del suolo di Cervia dal 1973 al 2003, fornito dall’Archivio cartografico dell’Emilia Romagna dimostra che l’edificazione è notevolmente aumentata e le dimensioni di molti edifici di oggi sono sotto gli occhi di tutti. Negli ultimi 5 anni la situazione si è ulteriormente aggravata, Cervia, sta perdendo il suo fascino e quella atmosfera tanto apprezzata da coloro che fuggendo dalle tipiche realtà metropolitane, trovavano il loro eden proprio qui. L’assessore all’edilizia privata Mariano Dellachiesa ci potrebbe chiarire cosa vuol dire agevolare ed incentivare tutte quelle soluzione architettoniche che non incidono sul paesaggio con il recupero e le ristrutturazioni di costruzioni storiche se poi vengono aumentati in tali operazioni i volumi del cemento? Ma prendere in considerazione la coraggiosa decisione di ridurre l’indice di edificabilità nel comune di Cervia affinché la città giardino rimanga tale? Infine aumentare, nel nome della miglior qualità abitativa, le dimensioni dei servizi, dei corridoi, posti auto e degli spazi di manovra non significa più cemento? La qualità abitativa non sarebbe forse quella di abitare attorniati dal verde della pineta? Non dimentichiamoci che ci sono anche le generazioni future che gradirebbero godere della città giardino e non della città degli amministratori delle parole vuote!
Lavoceromagnola
"

2 commenti:

Luca ha detto...

Sono d'accordo! Chi denuncia la cementificazione lancia stimoli che sono diversi da quelli della promozione turistica, ma che nel medio periodo sono orientati allo stesso risultato.

Anonimo ha detto...

Analisi sempre precisa e argomentata!