giovedì 27 ottobre 2011

Cervia: "sbarramento elettorale"


Cervia - I cittadini devono essere messi in condizione di potere partecipare alla vita pubblica della loro terra. E se vogliono devono potersi candidare per chiedere ai loro concittadini di essere eletti nelle istituzioni democratiche. Non deve essere una questione di possibilità teorica, ma concreta. Devono essere messi nelle condizioni di poterlo fare. Di più: dovrebbero essere agevolati, considerando che non hanno alle spalle le "macchine organizzative" dei grandi partiti pagati con fiumi di soldi degli stessi cittadini: i finanziamenti pubblici ai partiti che oggi però si chiamano rimborsi elettorali.

Diversamente sarebbe come cercare di attraversare il mare con una piccola barca avendo a disposizione pochissimo tempo. Nessuno te lo vieta, anzi magari fanno anche un regolamento che te lo permettono. Ma tutti sanno che non potrai mai arrivare in tempo...

Sembra che le istituzioni democratiche, difese e rispettate da questo blog e dalla stragrande maggioranza dei cittadini, siano sempre più occupate dai partiti autoreferenziali. Ipocrisia elettorale? Escamotage elettorale? Non lo so. Il fatto è che è sempre più difficile per un cittadino potere scegliere il proprio rappresentante nelle istituzioni: non mettere una croce sulla scheda elettorale, ma sentirsi rappresentato. E poi non dobbiamo chiamarla casta?



CerviaParla.it, che da sempre dimostra di non sventolare alcuna bandiera di partito e di guardare solo alle idee a vantaggio dei cittadini, riceve il seguente comunicato stampa, che pubblica.

"I Consiglieri di Quartiere della Federazione della Sinistra propongono di rivedere le norme per la elezione diretta dei consigli di quartiere.
Ridurre il numero delle firme, consentire il tempo di una campagna elettorale, utilizzare la ricorrenza di altre tornate elettorali per aumentare il numero dei votanti e ridurre i costi.

Premesso che salutiamo con favore la introduzione di una elezione diretta dei rappresentanti di quartiere, ci sentiamo in dovere di manifestare il nostro sconcerto su un punto del regolamento, che richiede la firma del 3% degli aventi diritto per presentare una lista. Per partecipare alle elezioni dei consigli di quartiere sono infatti necessarie 691 firme. Raccogliere, in poche settimane, le firme del 3% degli aventi diritto al voto, un numero 4 volte superiore a quello richiesto per la presentazione in Consiglio Comunale, rappresenta uno sbarramento superabile solo ai due maggiori partiti presenti. A nostro parere si preclude così alle liste minori, e ai rappresentanti del tessuto civile e dell' associazionismo, la possibilità di presentarsi.

In nessuna elezione democratica infatti, è previsto che una lista raccolga le firme del 3% degli elettori per essere ammessa.

Proponiamo che:
a) il numero delle firme necessarie alla presentazione di una lista sia uguale a quello richiesto per la presentazione delle liste alle elezioni comunali, cioè un minimo di 175 sull' intero territorio comunale, numero da suddividersi nei quartieri, in base al numero degli elettori.
b) sia riformulato il calendario, rimandando la elezione, in modo tale da offrire alle liste la possibilità di confrontarsi con i cittadini, anche in pubblici dibattiti che ospitino rappresentanti di tutte le liste.

Così facendo la campagna elettorale potrebbe anche diventare quella occasione corale di discussione sui temi civici, che molti sentono mancare. Proponiamo di votare in primavera, senza fare doppioni in caso di elezioni nazionali anticipate o di scadenze referendarie.

Chiediamo alla Amministrazione Comunale di accogliere questa richiesta o di motivare pubblicamente un eventuale rifiuto.

I Consiglieri di Quartiere della Federazione della Sinistra."

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